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Napoli: Casalesi-Bidognetti e clan napoletano alleati per estorsioni. 5 arresti

Creato il 19 novembre 2011 da Yourpluscommunication

Napoli: Casalesi-Bidognetti e clan napoletano alleati per estorsioni. 5 arrestiCinque sono le persone ritenute affiliate alla fazione Bidognetti del clan dei Casalesi, arrestate questa notte dagli agenti della squadra mobile di Caserta e del commissariato di Castel Volturno con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Dalle indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, è emersa un’alleanza per il controllo delle estorsioni sul litorale Domitio stipulata tra i Casalesi e alcuni clan attivi a Napoli e in provincia.

Secondo quanto accertato dagli investigatori, tra il 2009 e il 2010 la fazione Bidognetti ha usato soggetti affiliati o contigui ai Mallardo di Giugliano in Campania (Napoli) e i Licciardi di Secondigliano come emissari delle richieste estorsive ai danni di numerosi stabilimenti balenari di Varcaturo, Ischitella e Castel Volturno.

Nel luglio del 2008, proprio a Castel Volturno, fu ucciso il gestore di uno stabilimento balneare della zona, Raffaele Granata, padre dell’allora sindaco di Calvizzano (Napoli), che si era rifiutato di pagare il «pizzo».

L’assassinio di Granata fu ordinato da Giuseppe Setola, all’epoca dei fatti reggente dell’ala Bidognetti e capo della cosiddetta ala stragista del clan di Casal di Principe.

«Io e Abbamundo Alessandro abbiamo portato il proprietario del lido ‘Don Pablò del litorale domitio nella casa… (appartiene a una donna indagata, ndr) e alla presenza di Cosimo Migliore lo abbiamo minacciato con una pistola modello 9×21 calibro corto, intimandogli di pagare la somma di 3000 euro. Il proprietario del lido piangeva come un bambino e ha subito versato una somma pari a 1.000 euro e poi i restanti 2.000 euro li ha versati nel mese di agosto».

Così Michele Barone, oggi collaboratore di giustizia, racconta come chiese la tangente al proprietario di uno dei numerosi lidi del litorale domitio. Il racconto è contenuto nell’ordinanza emessa dal gip Umberto Lucarelli su richiesta dei pm Cesare Sirignano, Giovanni Conzo e Francesca De Renzis.

Barone, Abbamundo e Migliore sono tra i destinatari dei provvedimenti, eseguiti oggi dalla polizia. «Abbiamo costretto con minaccia e con forza il proprietario del lido a seguirci – riferisce ancora il collaboratore – in quanto quest’ultimo inizialmente si era rifiutato.

Lui era a bordo della propria autovettura tipo Jeep, mentre io con la mia moto Yamaha xt blu e Abbamundo Alessandro a bordo della Yamaha nera di cui ho già parlato in precedenza, uno avanti e l’altro indietro, lo costringemmo a seguirci minacciandolo, nel caso in cui non avesse ottemperato all’ordine, di spararlo»

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