E’ sotto gli occhi di tutti come le condizioni lavorative ed economiche dei poliziotti stiano raggiungendo livelli sempre più insostenibili. Da tempo, noi organizzazioni sindacali della Polizia di Stato, contrariamente all’assordante silenzio del nostro Ministro e del Dipartimento di P.S. oltre che delle istituzioni a livello locale atteso che non sempre- secondo nostro avviso- sono state contemperate soluzioni migliorative delle condizioni di poliziotti e poliziotte ma solo soluzioni tampone ovvero temporanee, denunciamo alle Istituzioni e all’opinione pubblica, il progressivo deterioramento e l’acuto disagio professionale del personale. Tra l’altro, non si può non notare che, negli ultimi tempi, all’elevato numero di problematiche rimaste irrisolte, si sono aggiunte e si stanno aggiungendo nuove e delicate questioni che minano e mortificano in maniera oltremodo pesante l’attività lavorativa del personale. Sono anni, infatti che denunciamo il profondo stato di malessere dovuto al prolungamento di un blocco stipendiale che dura ormai da troppo tempo e che sta lentamente impoverendo un’intera categoria di lavoratori e sta svilendo le nostre indennità, erose dall’attuale potere d’acquisto. A ciò, si aggiunge la consapevolezza di lavorare in contesti operativi sempre più difficili, con mezzi obsoleti e insicuri, in strutture fatiscenti che minano persino la dignità degli operatori, con un età media sempre più elevata che mette a rischio i livelli di efficienza dei servizi di sicurezza e di mantenimento dell’ordine pubblico, tenuto conto che la nostra mission è rivolta ai cittadini ed è destinata alla tutela delle istituzioni democratiche. A ciò si aggiungano problematiche vecchie e nuove come la chiusura di Uffici disposta dal Dipartimento, la mancanza di una normale progressione di carriera attraverso i concorsi, l’allarmante assenza di strategia sulla sicurezza che prevede uno smodato ricorso a pratiche emergenziali, come la gestione dei fenomeni di immigrazione e come l’approccio all’ordine pubblico e, ultimo ma non per importanza, i recenti testi del Decreto legge sulla riforma della P.A., licenziato dall’ultimo Consiglio dei Ministri, che omologano il Comparto Sicurezza, per la sola parte relativa ai “doveri”, ai lavoratori del Pubblico Impiego, senza tener conto della nostra “specificità” che è tra l’altro una legge. Per quello che ci riguarda, è ora di dare il nostro messaggio forte e chiaro al Dipartimento e pertanto, anche nella provincia di Napoli come è già in corso in altri capoluoghi e in tutte le città, finché non riceveremo risposte rapide ed esaustive, quale forma di protesta incisiva a carattere nazionale, le scriventi Organizzazioni Sindacali, a livello periferico, in maniera rigida ed unitaria, NON concederanno più, con effetto immediato nuove deroghe e inoltre, da subito, le scriventi sigle sindacali NON parteciperanno ai lavori delle Commissioni Paritetiche di cui all’art. 28 del D.P.R. 164/02, NON rinnoveranno la reperibilità pattizia, NON parteciperanno con propri membri ai consigli di disciplina
Sappiamo bene che si tratta di una decisione grave, ma è assolutamente necessaria ed è in linea con la gravità della situazione. Essa rappresenta inoltre solo il primo passo di una nuova e più incisiva fase di lotta sindacale ad oltranza che prevederà con dossier lo spreco della Polizia napoletana e l’uso improprio dei mezzi e delle tecnologie..
Annunziata, Della Vecchia, Falco, Zurillo, Di Giacomo, Catuogno, Scalzo, Citarella
Napoli 20 Luglio 2014