NAPOLI-DINAMO MOSCA 3-1. E' una vittoria dal sapore agrodolce quella del Napoli, contro la Dinamo Mosca, nell'andata degli ottavi di finale di Europa League. Proprio come successo nei sedicesimi, gli azzurri sono l'unica italiana a vincere il primo round ma stavolta il discorso qualificazione, a differenza di quanto successe col Trabzonspor, resta aperto. Ed è un peccato, considerato che i russi hanno giocato in dieci uomini tutto il secondo tempo per la folle espulsione di Zobnin a inizio ripresa; ma una situazione per la quale molti avrebbero firmato dopo il vantaggio siglato da Kuranyi dopo poco più di un minuto di gioco. Insomma, come al solito pazzo Napoli: difficile dire se gli uomini di Benitez sono davvero in grado di andare fino in fondo nella competizione europea, certo è che al San Paolo sembra di vivere sull'ottovolante.
Kuranyi, a 33 anni, continua a buttarla dentro: non spessissimo, ma le sue medie in Russia sono più o meno in media con quelle dei migliori anni della sua carriera. La Dinamo, terza in Premier League con sguardo rivolto al secondo posto, ha deluso le aspettative: gli uomini di Cherchesov, portiere dello Spartak che eliminò il Napoli di Maradona dalla Coppa dei Campioni 90-91, sono stati a tratti scherzati dalle accelerazioni di Mertens e dalle giocate di assoluto fuoriclasse di Higuain.
Già, il Pipita: dopo essersi sbloccato domenica scorsa contro l'Inter (seconda astinenza piuttosto lunga della stagione dopo quella del post Bilbao), l'argentino va a segno tre volte. Prima un colpo di testa quasi spalle alla porta su cross di Ghoulam (bersaglio di Benitez per la troppa timidezza sulla sinistra), poi il rigore di potenza (conquistato da Mertens, atterrato da Valbuena in un'insolita e dannosa posizione difensiva), infine la bella girata al volo in area di rigore che ha lasciato di stucco Gabulov. Repertorio completo, comprese le immancabili proteste ad ogni fischio contrario.
D'altronde, si sapeva che la debolezza principale dei russi era in una certa staticità del duo centrale di difesa: Samba, gigante nemmeno tanto buono che ha dato già il meglio negli anni in Inghilterra e Hubocan che è rimasto sui livelli - buoni ma non eccezionali - di quando fu scoperto dallo Zenit. La grande delusione è stato Valbuena, uno che incendierebbe il San Paolo ma che stasera ha avuto la stessa efficacia di un fiammifero bagnato, rimandato Kokorin: il talentuoso centravanti ha confermato di avere grosse qualità, vedremo se saprà rifarsi al Khimki Stadium tra sette giorni.
Benitez fa il pieno di notizie positive e negative. Positive: la condizione strepitosa di Mertens, Higuain devastante, Andujar sempre più sicuro tra i pali, il rientro in campo di Zuniga dopo mesi di assenza, Inler alla seconda positiva partita di fila (evento probabilmente mai accaduto da quando ha messo piede in Campania). Negative: la qualificazione ancora in bilico (chissà che la mezz'ora sonnacchiosa finale, con qualche occasione sparsa qua e là, non gridi vendetta al ritorno), Jorginho in piena involuzione, le solite amnesie difensive, Callejon molle. Gabbiadini è stato bloccato nel prepartita, lo spagnolo rischia seriamente il posto da titolare nel finale di stagione, considerato anche l'ormai prossimo rientro di Insigne. Due gol di vantaggio, comunque, non sono tantissimi ma sufficienti per poter viaggiare alla volta di Mosca con tranquillità. Da 26 anni il Napoli non approda ai quarti di una competizione europea, l'ultima volta che ci riuscì finì per vincere l'allora Coppa Uefa. E chissà che un eventuale quarto non riporti il grande pubblico al San Paolo, anche stasera desolatamente semi-vuoto.
NAPOLI-DINAMO MOSCA 3-1: Kuranyi, Higuain (3, 1 rig)Napoli-Dinamo Mosca 3-1: Kuranyi spaventa, Higuain folleggia ultima modifica: da