La città di Napoli affascina non solo per il bel panorama, il clima ospitale e la miriade di monumenti che l’abbelliscono e la caratterizzano. C’è, infatti, un mondo tutto da scoprire nel sottosuolo che gli conferisce ancora più fascino: più si scende nelle sue viscere più si scopre una città “parallela” per secoli inesplorata che viene riscoperta e riportata alla luce.
È quello che si sta cercando di fare presso la piazza più importante della città partenopea, Piazza del Plebiscito, situata al centro della città, nei pressi della quale sorgono svariati edifici storici e monumenti: la Basilica di San Francesco di Paola, il Palazzo Reale, la Galleria Umberto I, il Teatro San Carlo e tanti altri ancora.
È uno dei monumenti e luoghi più visitati dai turisti, ma anche punto d’incontro di tanti ragazzi napoletani. Proprio qui s’incontrano per chiacchierare, scattare delle foto o, mossi dalla stoltezza che caratterizza la loro giovane età, per imbrattarne le mura.
Già da luglio una ditta è impegnata in dei lavori che hanno come obiettivo quello di restaurare e valorizzare la basilica di San Francesco di Paola, il colonnato, ma anche di riportare in vita le cripte sotterranee. Quest’ultime potranno avere una nuova fruibilità e saranno destinate a ospitare mostre e convegni.
La Napoli “antica”, fatta di cunicoli e cavità scavate nel tufo, ma anche architetture greche e romane, acquista dunque nuovo splendore.
Anche lo spazio esterno della basilica, per molto tempo lasciato a se stesso tra erbacce e escrementi di colombi che ne compromettono la naturale bellezza, sarà completamente ripulito.
“Tutta l’insula compresa fra piazza Plebiscito e il Porto sarà soggetta a importanti interventi di restauro e valorizzazione“, questo quanto annunciato dall’assessore alla Cultura, Nino Daniele.
I tempi stimati per raggiungere tale obiettivo sono all’incirca di due anni, un tempo non eccessivamente lungo, al termine del quale i curiosi visitatori potranno ammirare una basilica rimessa a nuovo. Il restyling costerà circa 3 milioni di euro.
L’obiettivo è quello di creare una sorta di Guggenheim, per fare della piazza napoletana anche un museo.
Ancora una volta la Napoli dal doppio volto, incuriosisce, affascina e coinvolge. Nuovo e antico s’incontrano, luce e oscurità si sovrappongono, si compensano e diventano una cosa sola.