Di Anna Ambrosio. 1° Settembre, ore 23. Cala definitivamente il sipario sul calciomercato versione 2014, dopo ore di frenetiche corse all’affare migliore. Ore frenetiche si, ma non per tutti. Gli ultimi battiti (e dibattiti) di questa sessione estiva Napoli li ha guardati da lontano, in disparte. Bigon, accompagnato da alcuni membri dello staff napoletano, ha trascorso l’intera giornata a Milano ma solo per limare i dettagli delle cessioni di Pandev e Dzemaili al Galatasaray di Prandelli, gli ultimi di una lunga fila di calciatori che quest’estate hanno fatto le valigie e lasciato la città. Poi, nulla più. Solo un incontro, in serata, con l’agente di Donadel per rescindere un contratto ed un legame che stando ai fatti non ha mai avuto luogo. Formalità dunque, che in una società certo fanno la differenza, ma nessun colpo “grosso” che a Napoli attendevano come la sorpresa di fine mercato. Niente difensore, niente ulteriore rinforzo a centrocampo o in attacco. Il Napoli basta così com’è e non a caso lo stesso Bigon l’aveva confidato, così come riportato da Gianluca Di Marzio, già nel primo pomeriggio ad alcuni amici che l’avevano interrogato. Insomma con il suo arrivo David Lopez ha chiuso la porta d’ingresso dietro di sé e, nonostante i malumori manifestati subito dopo l’annuncio dell’ex Espanyol, ieri sera il calciatore è stato accolto a Napoli con sorrisi ed euforia. Un modo per farsi perdonare le centinaia di offese apparse sul suo profilo twitter all’arrivo, ma anche un modo per gettare acqua sulle tante infuocate polemiche degli ultimi giorni. Dopo la rovinosa trasferta di Bilbao, infatti, quel legame indissolubile società-tifosi sembra essersi spezzato, per qualcuno, in maniera definitiva. I tanti mugugni contro il padron azzurro sono diventati vere e proprie urla e le contestazioni furiose dagli spalti e non. A tal punto che l’esperto comunicatore Rafa Benitez ha chiamato a raccolta prima la tifoseria, rimasta in buona parte sorda all’appello, e poi i tesserati azzurri pronti a ricompattare l’ambiente a suon di goal e tweet. In un calcio sempre più tecnologico, infatti, i calciatori partenopei hanno scelto i social network per ricongiungersi ai tifosi, condividendo subito dopo la vittoria di Genova foto celebrative sotto l’hashtag “Tuttiinsieme” per ricordare e ricordarsi che in campo non si scende mai solo in undici. Uno stratagemma, ma soprattutto una vittoria, che placa i malumori ma che non cancella i tanti punti interrogativi. Il primo ovviamente riguarda il calciomercato il secondo, più importante, gli obiettivi di una società che sembra vagare nel buio.
Il mercato del Napoli continua ad essere, per gli esperti, un vero e proprio mistero. A Novembre dello scorso anno Aurelio De Laurentiis affermò di avere ancora a disposizione un cospicuo tesoretto da investire sul mercato, ma né a Gennaio né durante l’estate il tesoretto è stato intaccato. “La spesa” è stata piuttosto lowcost e quelli che potevano sulla carta essere importanti rinforzi non sono arrivati per il mancato accordo sulla base di pochi milioni di euro. Qualcuno predica calma, certo, ricordando il periodo di crisi in cui versa non solo il calcio ma il sistema economico intero. Tuttavia guardandosi attorno i dubbi restano. C’è chi mira alla Roma, ed a un confronto che a fine mercato non regge più. Quella che è delle concorrenti per la corsa allo scudetto ha dominato il mercato facendo passare quasi del tutto inosservata la cessione di uno dei suoi pezzi da novanta a suon di investimenti a lungo termine. La squadra di Garcia ha soffiato alla Juventus, sua diretta avversaria, il tanto conteso Iturbe e ha concluso il mercato strappando una promessa all’agente di Rabiot che, salvo clamorose sorprese, a Gennaio vestirà la maglia giallorossa. Un calciomercato di livello alto, fatto di investimenti ma anche di incassi. C’è tuttavia anche chi guarda al Milan, e ad una società che con una ridotta se non nulla disponibilità economica è riuscita a consegnare nelle mani di Filippo Inzaghi rinforzi e nomi di spessore. Insomma, non bisogna investire l’intero patrimonio per alzare un po’ più su l’asticella che segna il livello e gli obiettivi della squadra. La paura più grande infatti, che serpeggia fra i tifosi, è che quel traguardo che dista solo due posizioni continui ad essere lontano. Dal palco di Dimaro, in una calda serata di Luglio il padron azzurro aveva urlato “Mi gioco lo scudetto”, ma mai come stavolta l’estate è lontana, così come la tifoseria. Uscito dalla Champions, e con un Europa League che alletta poco l’ambiente, il Napoli potrebbe provare l’assalto proprio quando le altre pretendenti saranno con la testa, e le gambe, all’Europa che conta ma occhio ai piani inferiori e a chi, dopo un campionato disastroso, ha solo voglia di rivalsa.