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Napoli-Milan 1-2

Creato il 25 ottobre 2010 da Gianclint

Napoli-Milan 1-2C’era soprattutto il secondo posto in palio nel Monday Night made in Italy pallonaro tra Napoli e Milan. I padroni di casa avrebbero raggiunto l’Inter in caso di successo, mentre i rossoneri si sarebbero accomodati alle spalle della capolista Lazio. Soprattutto avrebbero rialzato la testa dopo la tremenda lezione di calcio impartita dai blancos di Cristiano Ronaldo e Mourinho.

Livornesi contro e un mini Argentina-Brasile per gli amanti delle sfide. Le formazioni non hanno subito variazioni. Mazzarri sostituisce lo squalificato Cannavaro con Aronica e preferisce Grava a Cribari in difesa, puntando sulla coppia Lavezzi-Hamsik alle spalle di Cavani che cerca gol per non perdere contatto con il capocannoniere Eto’o. A centrocampo l’affidabile asse composto da Maggio, Pazienza, Gargano e Dossena. Nel Milan, Allegri, in piena emergenza, rivoluziona la difesa e davanti al rientrante Abbiati schiera Bonera, Nesta, Sokratis e Antonini. In mezzo ci sono i muscoli di Boateng, mentre senza Ronaldinho, è Robinho a giocare alle spalle di Ibra e Pato.

Nonostante l’inferiorità numerica, dovuta alla doppia manina morta di Pazienza,  il Napoli tiene per le palle il Milan fino al triplice fischio finale. Formazione di Allegri che apre le marcature nel primo tempo, trova il guizzo per raddoppiare nel secondo, spreca tantissimo e rischia di farsi uccellare doppiamente nel finale a causa del forcing partenopeo. Rispedita al mittente l’impresa di un anno fa.

A risolverla è l’uomo che non ti aspetti. Un ex sindacalista fallito come calciatore che si è inventato barbiere di Siviglia ai Mondiali tedeschi del 2006 per poter raccontare ai nipoti: “Si, anche io sono Campione del Mondo” come il cuoco della Nazionale di una famosa pubblicità. Entrato al posto del solito sfigatissimo e frangibile Luca Antonini, piazza due assist per Robinho e la zucca della Tania di Svezia. Ho quasi paura a fare il suo nome: temo un quinquiennale in arrivo e altre promesse di questo tipo.

Ecco l’azione che ridà una ragione d’esistere a costui. All’11esimo Antonini e Maggio si scontrano cercando di conquistare un pallone sulla destra e rimangono entrambi a terra: ha la peggio il milanista, sofferente al collo e costretto alla sostituzione. Al suo posto Allegri inserisce Oddo sulla destra e sposta Bonera a sinistra. Il cambio giova alla manovra della squadra, che intensifica ancora di più il proprio forcing. Al 22esimo anche Maggio accusa dei giramenti di testa, Mazzarri inserisce al suo posto l’algerino Yebda.

Dopo tre minuti il Milan passa: Robinho serve Oddo che scatta a destra, il terzino dal fondo restituisce palla al brasiliano che di sinistro pesca l’angolino alla destra di De Sanctis, immobile.

La rete rossonera ha comunque il potere di svegliare un Napoli fino a quel momento troppo passivo. Dopo la sonora sberla ricevuta, Lavezzi e Cavani cominciano a darsi da fare. Non vengono aiutati in alcun modo dall’errore pazzesco di Pazienza che molla la propria squadra in inferiorità numerica.  Not in our house sembrano voler minacciare Lavezzi, Hamsik e Cavani. Pressati e presi d’infilità con un gioco rapido, la difesa milanista viene salvata da un intervento prodigioso di Christian Abbiati. Il solito Hamsik, che sembra essersi moltiplicato come i pani e i pesci della vecchia parabola, calibra sulla zucca dell’argentino un pallone che può solo finire in porta. Fomentato dalla bolgia del San Paolo, l’attacco del Napoli non cala d’intensità e il Milan si affida soprattutto al possesso palla invece di sfruttare ogni occasione che la difesa altissima del Napoli gli concede. Fatica amplificata dal fatto che Ibrahimovic e Pato non si trovano o peccano di egoismo al momento di affondare il colpo del k.o.

Il grande lavoro di Gattuso – e l’ennesima prodezza di Abbiati della serata su un gioiello al volo di Hamsik – vengono finalmente premiati al 26esimo dal colpo di testa di Ibrahimovic – perfettamente servito in area.  Un ringraziamento particolare va anche a Walter Mazzarri che ha la folle trovata di togliere Hamsik per mettere Sosa.

Sembra finita. Sembra perché Lavezzi non è d’accordo. E al 78’ si inventa un gol semplicemente folle – quasi cadendo, inventa un lob stile Ibrahimovic in Svezia-Italia agli Europei portoghesi del 2004 – su Abbiati. Poteri mistici di Clarence Seedorf, da poco entrato al posto proprio dello svedese, culo o bravura? Fatto sta che il San Paolo torna a rompere al citofono.

Tutto in pochi minuti:  specie dopo l’80esimo minuto quando Aronica lascia una mano in faccia a Robinho scatenando una rissa che vede coinvolti l’Artest ghanese e  Ibrahimovic che non si fa i cazzi suoi mentre già era in panca. Rizzoli se la cava con un paio di cartellini gialli, cosa che non smorza i toni di un finale palpitante – prolungato come il fiume Nilo.

Gli ultimissimi minuti vedono il Napoli riversato in avanti, con anche De Sanctis nella classica versione del Goalkeeper in the zone, ad attaccare sui calci d’angolo durante il recupero. Il Milan riesce però a tenere fino al fischio finale di Rizzoli al 95esimo. I rossoneri ottengono una fondamentale vittoria esterna e salgono così a quota 17 punti in classifica, a meno due dalla Lazio. Per il Napoli continua invece la “maledizione” del San Paolo (una sola vittoria contro la Roma) nonostante una prestazione da assatanati.

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