Durante uno dei normali controlli degli uomini in servizio al porto palermitano, uno dei più grossi scali passeggeri e merci del Mediterraneo, è stato notato un paio di passeggeri alquanto agitati che, scendendo da una delle navi provenienti da Napoli si affrettavano a chiamare un taxi ed uscire da uno dei varchi di via Crispi. Il taxi come altre vetture è stato fermato e le unità cinofile sono risultate particolarmente nervose forse perchè anche i passeggeri erano agitati e l’adrenalina si respirava nell’aria. I personaggi sono stati immediatamente notificati e si è scoperto che non sapevano per bene il motivo del loro viaggio a Palermo, ecco allora che si scopre il passato dei due soggetti: precedenti per monete false. Gli uomini della GdF, in base alla normativa doganale, effettuano una ispezione dei bagagli e, tra glie effetti personali si trova un plico sigillato, anonimo con al’interno diverse mazzette di denaro di ogni pezzatura: da 20, 50 e 100 euro, per un valore complessivo di 220.000 euro (1.400 banconote da 100 euro, 1.000 da 50 euro e 1.500 da 20 euro). La falsificazione è poi risultata pregevole tanto da far sembrare la cartamoneta vera e, certamente molti macchinari avrebbero riconosciuto come tali le monete. I falsari avevano riprodotto la carta carta filigranata con una consistenza e con rilievi al tatto simili alle banconote autentiche, cercando di realizzare a stampa l’effetto del ‘’filo di sicurezza’’, sono riusciti a riprodurre alcuni ‘’micro caratteri’’ anche difficilmente visibili a occhio nudo, gli ‘’ologrammi’’, la striscia brillante sui tagli bassi e su quelli elevati, il numero del taglio di colore cangiante.
Si tratta di uno dei più grossi sequestri di cartamoneta falsa degli ultimi 10 anni.