Alla faccia di quelli che volevano il Sud poco ospitale e tollerante, la giunta napoletana di De Magistris apre alle unioni di fatto. Dallo scorso Febbraio, Napoli è la prima citta italiana che opera una tale apertura.
“E’ un atto d’amore”, ha dichiarato il sindaco che poi ha aggiunto “Mettiamo in evidenza dei diritti dormienti. Voglio sia chiaro che non si deve confondere l’amore con il sesso, noi parliamo del primo caso”.
Nella pratica verrà istituito un registro delle unioni di fatto che darà la possibilità, a chi vi si iscriverà come convivente, di partecipare ai bandi pubblici così come le coppie sposate.
Come sostiene il sindaco, non si tratta di una scelta relativa al solo orientamento sessuale poichè anche coppie eterosessuali che vogliono dare rilevanza pubblica alla loro convivenza, senza tuttavia sposarsi, potranno iscriversi al registro delle unioni di fatto.
“L’approvazione è stato un momento emozionante. Quello che per il comune di Napoli è un punto di arrivo rappresenti per il paese un punto di partenza”, ha sostenuto con entusiasmo Fabrizio Sorbara, presidente dell’associazione Arcigay.
Parte dalla città della dea Partenope un segnale di civilità, che ha sempre contraddistinto Napoli ed il Sud per la sua ospitalità e la sua tolleranza, nel corso dei secoli