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Napoli Vs Torino: 2-0, ovvero del poco mostrato.

Creato il 28 ottobre 2013 da Maurocanavese @Maurone
(Ventura demoralizzato, la fotografia esatta della partita del Torino...)

(Ventura demoralizzato, la fotografia esatta della partita del Torino…)


Fondamentalmente non c’è moltissimo da dire sul piano tecnico rispetto alla partita di ieri al San Paolo. Il Toro si è schierato in campo per non prenderle, cercando solo fugaci ripartenze per poter punzecchiare il Napoli non apparso poi neanche troppo battagliero. Per venti minuti si è anche riusciti a centrare l’obiettivo, almeno sul punto di vista della tenuta del risultato, infatti Padelli non ha dovuto spaventarsi più di tanto sulle conclusioni degli avversari, che hanno trovato pochi spazi e quando ci sono riusciti sono stati “murati” dai difensori. Le ripartenze dei granata invece erano farraginose, spesso piene di grossolani errori. Poi i due rigori hanno di fatto chiuso la partita. Ovviamente se il primo per fallo di Bellomo su Mertens era sanzionabile, seppur il belga si lasci parecchio andare a terra nel contatto, il secondo è stato letteralmente inventato dall’arbitro, o meglio dal suo assistente di porta che ha visto una volontarietà di Glik nell’intercettare la palla colpita da Fernandez, mentre era lampante che il braccio del capitano granata era adeso al corpo e non ha fatto altro che intercettare la palla prima del petto.
Ma sia chiaro: il Toro non ha perso la partita per un rigore dubbio. L’ha persa per la poca personalità messa in campo. Accentuata dai cambi di Ventura che nell’intervallo decideva di sostituire Cerci con Meggiorini, per preservarlo in vista della trasferta di mercoledì a Livorno per il turno infrasettimanale. Se neanche l’allenatore di una squadra crede nel poter rimontare una partita, sotto di due gol, quando manca la seconda metà dell’incontro, c’è tutto il segno di quanto mediocre era la forma psicofisica dei suoi ragazzi.
Certo il Toro sceso in campo ieri era incerottato, ma il Napoli che si è trovato di fronte è sembrato sinceramente stanco e se non battibile, quanto meno in grado di poter essere gestito con una gara di sacrifici. Infatti, nonostante un certo entusiasmo sui titoli di giornali, alcune singole prestazioni degli azzurri sono sembrate non certo trascendentali. Insigne è parso perdere gli attimi buoni in più occasioni, Armero impreciso in almeno metà dei suoi tentativi di cross, Higuain quando è andato alla conclusione, a parte i rigori, è stato controllato bene da Padelli, Mertens è sembrato quello più in palla, quello che più ha fatto risaltare i limiti tecnici dei granata, mentre Dzemaili e Inler si sono fatti notare più che altro per svolgere con meno sbavature possibili il loro compitino di mediani. La retroguardia è stata chiamata in causa poche volte e comunque gli unici pericoli sono arrivati da Meggiorini nel secondo tempo che ha trovato un Reina sempre pronto e reattivo sui suoi tentativi.

Nel Toro si fa fatica a dare giudizi sui singoli. Certo che Padelli ha riscattato con le parate, nel secondo tempo su Mertens e Callejon, la brutta uscita fuori tempo sul contropiede di Insigne nel primo tempo, poi salvato da Darmian, e certo che Meggiorini si è caricato sulle spalle le poche occasioni da rete che la squadra ha prodotto nel secondo tempo, cercando almeno di far paura agli avversari. Per il resto molta mediocrità, anche da parte di Cerci che si è fatto vedere solo su una punizione, finita poco alta, verso la fine del primo tempo. La domanda poi che ci si può porre è: “ma il miglior giocatore della squadra và cambiato, dopo soli 45 minuti, anche se gioca male?”. La risposta è sì, se sei il Real Madrid o simile ed hai comunque un organico stellare. Se sei il Torino forse no, e comunque se Cerci non gioca peggio di un Barreto ancora fuori condizione ed in perenne ritardo sull’azione d’attacco, magari si potrebbe pensare a sostituire il brasiliano, e sperare che Cerci riesca ad accendersi almeno in un paio di azioni nel proseguo della partita. E comunque anche l’uscita di D’Ambrosio, ieri apparso opaco in fase di costruzione, era la chiara lettura della demoralizzazione di Ventura che già pensava alla trasferta all’Armando Picchi di tre giorni dopo. Il resto del pacchetto arretrato ha subito molto e ha fatto fatica a stare compatto, con i centrali che in qualche modo tenevano botta, mentre spiccava un Masiello schierato a sorpresa e come sempre parso un pesce fuor d’acqua, sempre troppo malleabile con gli avversari, mai capace di proporsi in fase di costruzione, ha permesso a Maggio di vivere una domenica costantemente nella nostra metà campo. Tra i mediani forse quello che più ha fatto vedere qualcosa è stato Bellomo, uccellato dal sombrero di Mertens sull’episodio del primo rigore, ma anche quello che meno ha sbagliato in passaggi e che ha macinato più corsa, mentre Gazzi è quello che è sembrato più spaesato, poche palle recuperate e più errori negli appoggi, giusto sostituirlo, ma Basha stesso non è sembrato fare meglio fino ad immolarsi su Pandev che dopo averlo dribblato in scioltezza, lo costringeva ad un abbraccio forzoso mentre il macedone s’involava verso Padelli, con relativa espulsione sacrosanta. Vives invece ha giocato a nascondersi, risultando poco presente in fase di costruzione e appena visibile nei raddoppi di marcatura. Di altro non si può dire. È veramente, e sconsolatamente tutto qui.

È andata male, ma che si vinca o che si perda il motto è come sempre FORZA VECCHIO CUORE GRANATA!!



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