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Napolitano a Cagliari: appelli e incontri Proteste degli studenti e di Mps

Creato il 20 febbraio 2012 da Yellowflate @yellowflate

Napolitano a Cagliari: appelli e incontri Proteste degli studenti e di MpsE’ iniziata stamane a Cagliari la visita del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. non sono mancate dimostrazioni di affetto e rispetto ma dalla folla sono partite anche fischi e disapprovazione proprio davanti al teatro Lirico. Gli studenti dell’Udu hanno esposto  un maxi-striscione raffigurante caccia-bombardieri puntati verso un libro.

Rifutato da leader del Movimento Pastori sardi Felice Floris l’incontro con un rappresentante del Quirinale. Floris ha rimarcato “Napolitano ha trovato il tempo per incontrare le altre rappresentanze lo doveva trovare anche per noi. Il Presidente ha messo da parte i mestieri tradizionali della Sardegna: i pastori, gli agricoltori e gli artigiani”

Il protocollo politico si è invece svolto come di rito ”Signor Presidente, stiamo vivendo il piu’ grave dramma sociale nella storia dell’Autonomia, eppure non vogliamo far mancare il nostro impegno per affrontare la situazione attuale, contribuendo a costruire anche con le nostre forze la tanto agognata ripresa, gettando le basi per la Sardegna e l’Italia di domani, quando la crisi potra’ dirsi superata e la nostra economia tornera’ a crescere e, ne siamo certi, a prosperare”. E’ il messaggio di saluto del presidente della Regione, Ugo Cappellacci, al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, in visita in citta’, in occasione del convegno ‘Il contributo della Sardegna all’Unita’ d’Italia’, al Teatro Lirico.

”La responsabilita’ che abbiamo oggi e’ grande. Il destino del Paese e’ nelle mani di ciascuno di noi, perche’ tutti siamo chiamati in prima persona a fare la nostra parte per uscire dal guado e raggiungere orizzonti di pace e prosperita’ sociale. Ciascun individuo – ha detto il presidente sardo – deve pensare a mettere da parte l’egoismo, il suo interesse di parte, ed investire in qualcosa di piu’ grande, qualcosa che va oltre il nostro confine piu’ limitato e che abbraccia l’intera Nazione e l’Europa tutta. Le riforme che si rendono necessarie per superare l’arretratezza che frena la nostra economia scontenteranno le categorie che finora si sono potute permettere di tirare avanti godendo il frutto di rendite di posizione e privilegi anacronistici che per la collettivita’ sono ormai insostenibili”.


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