Chiedo di essere seguito attentamente, e sopratutto fino alla fine, perché credo dovremmo essere ad un punto cruciale della nostra storia repubblicana. Come al solito comincerò con delle certezze per poi confondervi con dei dubbi, o meglio con una domanda. E' lo scopo di questo blog: domande e non risposte.
“le intercettazioni cui partecipa il presidente della Repubblica, anche se indirette, non possono essere in alcun modo valutate, utilizzate e trascritte”: è quanto si legge nel decreto con cui il Capo dello Stato ha promosso il conflitto di attribuzione, citando l’art. 90 della Costituzione e la legge 5 giugno 1989, n.219.
Nel decreto è scritto che “a norma dell’articolo 90 della Costituzione e dell’articolo 7 della legge 5 giugno 1989, n. 219 salvi i casi di alto tradimento o attentato alla Costituzione e secondo il regime previsto dalle norme che disciplinano il procedimento di accusa – le intercettazioni di conversazioni cui partecipa il Presidente della Repubblica, ancorchè indirette od occasionali, sono da considerarsi assolutamente vietate e non possono quindi essere in alcun modo valutate, utilizzate e trascritte e di esse il pubblico ministero deve immediatamente chiedere al giudice la distruzione“
Benissimo. Detto ciò, le intercettazioni sono state distrutte?
Qui riporto un articolo del Fatto Quotidiano in cui si discute di un precedente illustre: nel 1997 fu intercettato Oscar Luigi Scalfaro e la presidenza, pur avendone piena facotà, come abbiamo ormai perfettamente capito, non chiese la distruzione delle intercettazioni. Fa piacere che anche un giornale da sempre avverso a Giorgio Napolitano non faccia altro se non riportare con chiarezza cosa dica l’articolo 90 della Costituzione e l’articolo 7 della legge 5 giugno 1989, n. 219.
Il Procuratore capo Francesco Messineo ha detto: “Ci troviamo in presenza di un’intercettazione occasionale, di un fatto imprevedibile che a mio parere sfugge alla normativa in esame. Non c’è stato alcun controllo sul Presidente della Repubblica”. Parole confermate anche dal pm Antonio Ingroia, secondo cui “non ci sono intercettazioni rilevanti su chi è coperto da immunità”.
Benissimo. Detto ciò, le intercettazioni sono state distrutte?
Ingroia aggiunge: “Se l’intercettazione non è rilevante per la persona che è sottoposta a immunità e lo è per un indagato qualsiasi, può essere utilizzata. Secondo la nostra posizione , per altro confortata da illustri studiosi, se l’intercettazione è rilevante nei confronti della persona intercettata, allora è legittima. Non esistono intercettazioni rilevanti nei confronti di persone coperte da immunità. E per quelle non coperte da immunità non c’e bisogno di alcuna autorizzazione a procedere”.
Benissimo. Dopo questa supercazzola, ripeto: le intercettazioni sono state distrutte?
Secondo Sonia Alfano, eurodeputata dell’Idv e presidente della commissione Antimafia europea, “non esiste alcuna motivazione giuridica che giustifichi un atto del genere” No. Esiste l’articolo 90 della Costituzione e l’articolo 7 della legge 5 giugno 1989, n. 219.
La Alfano aggiunge: “ Il Presidente Napolitano sta commettendo l’ennesimo scempio, rendendosi di fatto complice dell’isolamento dei magistrati palermitani che stanno indagando sulla trattativa Stato-mafia” Questo è un altro discorso, e riguarda quello che io stesso non ho esitato a definire un fatto grave, una sorta di “raccomandazione” che Napolitano ha fatto a Mancino per evitargli il confronto in tribunale con Martelli, e ne ho parlato in questo articolo. Napolitano sta chiedendo adesso un’altra cosa che nulla c’entra con le intercettazioni fra D’Ambrosio e Mancino, e neanche con le SUE intercettazioni, ma con la FUNZIONE di capo dello stato che è sottoposta ad una legislazione ben precisa, salvo violare l’articolo 90 della Costituzione e l’articolo 7 della legge 5 giugno 1989, n. 219.
Ma la Alfano non sente ragioni: “ E’ ormai evidente che bisogna difendere la democrazia e la Repubblica dalle gesta sconsiderate di Napolitano che, come colpito dalla stessa sindrome che caratterizzò gli ultimi mesi del settennato di Cossiga, sta scadendo nel golpismo e nell’attentato alla Costituzione”. E ancora: “Spero che le forze democratiche valutino se non ricorrano gli estremi per la messa in stato d’accusa del Presidente Napolitano”. Bene. Si faccia avanti chi adesso pensa che Borsellino è stato ucciso da Napolitano.
Altrimenti la butto li io la verità che altri non osano dire: Mancino ha detto a Napolitano qualcosa per telefono a proposito di nomi e incontri. Ad esempio quello avuto con Borsellino poco prima che quest'ultimo morisse ( seguire attentamente questo video per cortesia).
Basta illazioni. le possibilità sono due: o come dice Ingroia "non ci sono intercettazioni rilevanti su chi è coperto da immunità” e allora si proceda a distruggere quelle intercettazioni perchè il presidente è inviolabile, oppure le intercettazioni sono rilevanti e come, e allora cosa si sta facendo? Si aspetta la fine del settennato?