Da qualche mese è iniziato l’ultimo anno di Presidenza di Giorgio Napolitano. Se per i primi cinque anni di mandato il Capo dello Stato si è speso in difesa della Patria, nel ricordo della Resistenza, nella promozione del diritto al Lavoro e nella ricerca di una soluzione sulla Legge elettorale, dalla scorsa estate, complice l’emergenza data dalla crescente crisi economica, Napolitano ha incrementato notevolmente i suoi interventi. I cosiddetti ‘moniti‘ hanno iniziato a somigliare piu a delle ‘esternazioni‘ e qualche volta anche a delle ‘picconate‘. Napolitano colto dalla ‘sindrome Cossiga’?
La debolezza del Governo Berlusconi ha consentito, o meglio ha costretto, il Presidente della Repubblica a prendere in mano la situazione sia in Europa che in Italia. La successiva crisi politica e l’arrivo di Monti a Palazzo Chigi hanno reso ancor piu evidente questo processo. Napolitano, ribattezzato non a caso da alcuni media ‘Re Giorgio’, stratega della nomina dell’ex Commissario Europeo, è diventato il primo sostenitore dell’esecutivo. Da li è stato un continuo di ‘esternazioni’, rivolte verso chiunque fosse fonte di polemica, siano stati essi magistrati, politici o populisti dell’ultim’ora.
L’inasprimento dell’affaire ‘intercettazioni’, con la citazione diretta del Quirinale, non ha fatto altro che inasprire ulteriormente le cose, sino allo scontro diretto con i magistrati della procura di Palermo tramite il ‘ricorso presidenziale’ alla Consulta.
Per certi aspetti il paralellismo con Francesco Cossiga non è cosi campato in aria. Cossiga iniziò a ‘picconare‘ proprio durante il suo ultimo anno di mandato. Era la primavara del 1991 ed in Italia si avvertivano concretamente i segnali del disfacimento della ‘Prima Repubblica’. Di lì a poco il referendum sulla preferenza unica e Tangentopoli avrebbero cambiato il voto alla politica italiana.
Napolitano, in un momento di vuoto politico impressionante, sta colmando in parte l’esigenza di una presenza forte delle istituzioni. A volte, a mio giudizio, andando ben oltre il suo ruolo.
Alla fine del mandato presidenziale mancano ancora piu di 9 mesi. Alcune fonti di informazion e parlano di un Presidente impegnato nel perfezionare una nuova strategia politica che dovrebbe portare ad elezioni anticipate ad inizio 2013, cosi da poter ‘dirigere’ le operazioni in prima persona.
Napolitano ritiene determinante per l’Italia la prosecuzione della politica economica intrapresa con Monti e sembra intenzionato a fare di tutto per mantere il Professore a Palazzo Chigi, anche dopo le elezioni prossime. A dicembre entrerà però in vigore il ‘semestre bianco‘, periodo in cui il Capo dello Stato vede diminuire i propri poteri.
Se davvero andremo ad elezioni anticipate, il tutto sarà realizzato prima di Natale. Sempre che ‘Re Giorgio’ abbia veramente queste intenzioni.