29 novembre 2014 Lascia un commento
Da appassionato di musica e cinema avevo letto di "Koyaanisqatsi" strano film dal nome impronunciabile e forse fu a causa di quel nome che la sala era semideserta. Per me e credo per molti fu un’esperienza nuova, traumatizzante e formidabile. Oggi quel montaggio e quello stile di ripresa forse non sorprendono piu’ ma sul grande schermo posso assicurare che in un moderno multisala farebbe ancora il suo bell’effetto. Il merito del successo va pero’ in gran parte alle musiche di Philip Glass, una novita’ assoluta laddove il minimalismo per la prima volta trovava una perfetta collocazione al suo incedere lento e progressivo, trasferendo il movimento ipnotico e cangiante alla frenesia delle riprese, definendo il primo e vero mantra della fine del millennio.
Bellissimo ascoltato e visto ancora oggi e l’inizio di una passione smodata per il compositore statunitense.
Della trilogia "Quatsi" recupero ora il terzo capitolo come cinema perche’ la colonna sonora mi e’ nota praticamente dalla sua uscita e proprio perche’ queste opere non dovrebbero prescindere dal grande schermo, lo vedo per dovere di cronaca piu’ che per reale desiderio.
Musiche fenomenali per la capacita’ infinita di Glass nel perfezionare una tecnica, quella minimalista, capace ogni volta di sorprendere e se col tempo le sovrapposizioni ritmiche divengono sempre piu’ marginali, le melodie molto piu’ strutturate impreziosiscono la sinfonia che da un lato perde l’effetto ipnotico, dall’altro ridisegna le relazioni tra armonia e ritmo. Peggio il film. Snaturando il senso stesso dell’operazione, ovvero creare un fondo sonoro e visivo all’idea sottesa al "quatsi", "vita fuori controllo" il primo, "Vita in trasformazione" il secondo e "vita come guerra" il terzo, qui abbiamo una sorta di videoclippone in contrappunto alle musiche e non un concorso audiovisuale all’idea da esprimere o meglio ci prova con molta meno efficacia dei capitoli precedenti. Chiaro che i 20 anni tra il primo e terzo film sono pesanti e il progresso della videografica ha tolto molta magia ma alla fine restano le musiche fenomenali e immagini che viste una volta non hanno bisogno di replica.