Come sapranno i lettori più assidui, ogni tanto mi piace occuparmi di editoria digitale nel mondo arabo. E poiché la piattaforma di self-publishing digitale Narcissus verrà presto lanciata anche in arabo (e in parte già esiste), oggi vi presento l’intervista con Giacomo D’Angelo, Product Manager di Narcissus.me, che ci spiega cos’è Narcissus e perchè potrebbe essere un’opportunità anche per gli scrittori arabi.
1. Ci spieghi innanzitutto cos’è Narcissus, perchè è nato e come funziona?
Narcissus è la piattaforma di autopubblicazione ideata da Simplicissimus Book Farm per consentire a tutti gli autori di mettere in vendita le proprie opere in tutte le principali librerie online, sia internazionali che nazionali, in modo semplice e veloce, e con la massima indipendenza.
L’autore carica il proprio libro digitale su Narcissus, sceglie il prezzo di vendita, definisce i dati del libro (il titolo, le categorie, l’autore e la descrizione), seleziona le librerie in cui vuole pubblicare e conferma la pubblicazione. A questo punto il sistema, in modo completamente automatico, distribuisce l’opera in tutte le librerie online selezionate nel giro di 24 ore al massimo.
Per ogni vendita maturata su ogni libreria, Narcissus trattiene il 10% del prezzo di copertina, il 30% viene trattenuto dalla librerie come commissione di vendita, ed il restante 60% è il guadagno netto dell’autore. Non ci sono costi fissi né costi di accesso, e non ci sono limiti nei formati e nelle dimensioni dei file supportati.
È integrato con tutte le principali librerie online, sia quelle più grandi che operano a livello internazionale come Amazon Kindle Store, Apple IBook Store, Google Play Store, Kobobook, sia quelle che operano a livello nazionale come ad esempio IBS, Libreria Rizzoli, Libreria Feltrinelli o UltimaBooks in Italia, o Sony Reader nel Regno Unito, o Libreria Tolino in Germania, Casa del Libro in Spagna, ecc…
2. Quali sono secondo te i principali vantaggi del self-publishing digitale per gli autori?
Il Self-Publishing è sempre esistito, anche prima dell’avvento del digitale, ma prima era semplicemente Vanity Press: l’autore si stampava il proprio libro per il piacere di avere la stampa della propria opera, magari per regalarla ai propri amici e parenti.
La rete di distribuzione fisica era completamente inaccessibile agli autori, ed era prerogativa assoluta degli editori che in questo modo potevano permettersi di dettare legge a tutti i livelli nei confronti di quegli autori che volevano trovare un pubblico più ampio.
Oggi cambia tutto. Grazie a piattaforme come Narcissus, la distribuzione digitale è accessibile a chiunque a costi prossimi allo zero, senza nessun tipo di restrizione, e questo fornisce agli autori le stesse possibilità disponibili agli editori. Infatti gli autori non solo hanno la possibilità di essere indipendenti, e quindi di sfuggire alle logiche di potere che troppo spesso regolano il mercato editoriale tradizionale, ma hanno anche a disposizione un panorama digitale pieno di opportunità ancora inespresse e non comprese dalla maggioranza degli editori.
3. Il self-publishing digitale può essere una soluzione alla crisi dell’editoria che pubblica sempre gli stessi autori “forti” e trascura quelli meno conosciuti?
Il Self-Publishing ha democratizzato la possibilità di pubblicare il proprio libro nelle librerie online, e quindi di raggiungere un pubblico potenzialmente molto vasto. Questo vuol dire che grazie al Self-Publishing possono vedere la luce molti libri che prima rimanevano nei cassetti di tantissime persone, allo stesso modo con cui con Internet tutti hanno avuto la possibilità di avere un sito web o blog per condividere le proprie idee. Ma c’è dell’altro, perché questo non sarebbe sufficiente per tentare di risolvere la crisi dell’editoria: con il Self-Publishing l’autore diventa non solo indipendente, ma anche editore di se stesso. Il Selfpublisher è colui che oltre ad essere autore vuole essere anche editore delle proprie opere.
In quest’ottica il Selfpublisher è una figura chiave nel nuovo panorama editoriale e ne può addirittura stimolare una rinascita: il Selfpublisher è colui il quale lavora per il successo delle proprie opere attraverso un percorso di continua sperimentazione delle nuove tecniche e pratiche digitali nei diversi campi della produzione, distribuzione, vendita e promozione del proprio libro, in modo agile e veloce.
A mio avviso è all’interno di queste dinamiche che è possibile capire quale sia il nuovo ruolo dell’editore nel nuovo panorama digitale, ed è grazie a queste che possiamo trovare una soluzione all’attuale crisi editoriale.
4. Si può dire che con il self-publishing scompare la figura dell’editore tradizionale, quella figura che controllava il testo, consigliava l’autore su come confezionarlo al meglio (o invece a volte lo peggiorava!) e lo aiutava nella distribuzione: è questo il futuro dell’editoria?
Come accennavo sopra, la portata della rivoluzione digitale è tale da portare ad una ridefinizione totale di tutte le figure professionali che lavorano nella filiera del libro, tra cui anche l’editore.
La selezione dei contenuti, proprio per la natura della rete, non avviene più a monte dai sedicenti “eruditi della qualità” che possono determinare quali contenuti possano essere esposti al mondo e quali no, ma avviene a valle, grazie alle valutazioni dei lettori e delle persone che vivono la rete, e che possono giudicare i contenuti per quello che sono. Grazie alla rete tutti hanno la possibilità di mettersi in gioco senza nessun filtro imposto dall’altro, il quale purtroppo, molto spesso, non ha nulla a che vedere con la qualità dei contenuti.
Tutti hanno la possibilità di avere un collegamento diretto con il proprio pubblico, e questo produce un effetto molto importante: in mancanza di intermediazioni l’autore di fatto “ci mette la faccia”, e per questo vuole assicurarsi che la propria opera non solo sia qualitativamente di buon livello, ma sia anche ben fatta, con una bella cover e quant’altro. Questo va ad alimentare una domanda di figure professionali indipendenti che siano in grado di offrire quei servizi di editing, correzione bozze, design delle copertine, marketing online, comunicazione sui social network, traduzione, ecc… che sono a supporto di questi autori, e che in parallelo vanno progressivamente a ridefinire il lavoro dell’editore nel nuovo panorama editoriale digitale.
Sherif El Herraoui (Egitto), primo autore ad aver pubblicato con Narcissus arabo
5. Avete da poco aperto la sezione dedicata agli scrittori arabi: com’è nata l’idea e cosa vi aspettate?
L’obiettivo che abbiamo con Narcissus è quello di offrire la migliore piattaforma di autopubblicazione agli autori di tutto il mondo che vogliano diventare seriamente i protagonisti del nuovo panorama editoriale.
Siamo consapevoli che il Self-Publishing è un fenomeno che ha già raggiunto numeri molto importanti nel mercato anglofono, che in Italia sta iniziando ad essere piuttosto rilevante, e che in molti altri paesi deve ancora decollare. Probabilmente da questo punto di vista gli scrittori arabi non hanno ancora le stesse possibilità degli scrittori del mondo occidentale, e noi siamo super entusiasti di essere in prima linea nell’evangelizzazione del Self-Publishing e nella fornitura del nostro servizio di autopubblicazione in questo straordinario territorio.
Il lancio di Narcissus Arabo è previsto per inizio Maggio 2014: invito tutti gli interessati a rimanere sintonizzati su http://narcissus.me/ar e sull’interessantissimo blog Narcissus curato dalla nostra rappresentante nel mondo arabo, Laura Aletti.
(Nella prossima puntata sarà proprio Laura a parlarci più approfonditamente della piattaforma di self-publishing in arabo)