Ho già trattato l’argomento sia su questo blog che per post sparsi nei social network che frequento, ma questa volta vorrei provare a fornire qualche dettaglio maggiormente concreto e tecnico Il discorso affrontato è centrato su un aspetto fondamentale che permette la realizzazione di offerte di turismo esperienziale: la segmentazione innovativa.Segmentare in modo innovativo vuol dire abbandonare gli schemi standard della segmentazione, indifferenziati e generalisti, per andare a scavare in ciò che i nostri turisti desiderano in un determinato periodo temporale.Un approccio simile, da un lato mette in crisi la standardizzazione maturata dal turismo di massa; dall’altro provoca la scoperta e la nascita di tanti segmenti di nicchia sui quali poter lavorare per un’offerta di tipo esperienziale e che permette una maggiore e profonda differenziazione di prezzi giustificata dalla differenziazione dei prodotti offerti. “La sfida è costruire valore esperienziale per i diversi segmenti di mercato”.Bisogna mettersi nei panni del turista e chiedersi cos’è realmente rilevante per questo, quindi, ascoltare e interpretare le esigenze. Essere innovativi e creativi rispondendo ai bisogni dei clienti/turisti: è facile dire sono un albergo per famiglie; è difficile esserlo realmente.Quali sono le esigenze di una famiglia in vacanza?Quali quelle dei bambini?Cosa cercano le mamme in vacanza?Cosa cercano, invece, i bambini?Il turista odierno, web alla mano, è sempre più informato ed è a caccia di ciò che fa la differenza.Presidiare i canali online vuol dire essere pronti a rispondere in modo soddisfacente alle esigenze del turista e accompagnare quest’ultimo nell’esperienza turistica che ha inizio quando si formula il desiderio di fare una vacanza, ricercando informazioni in rete e condividendo l’esperienza on e offline in tutte le sue fasi fino al termine del viaggio e oltre.Ogni azione che il turista compie è un’esperienza.Identificare i “punti esperienziali” di maggior rilievo, ovvero “gli elementi con cui il turista entra in contatto per fruire dell’esperienza”, è un metodo per poterli progettare al meglio.“Il valore esperienziale dipende dall’interlocutore”.In riferimento al concetto di turismo esperienziale, inquadrato in un precedente post come quell’esperienza che il turista compie vivendo momenti di vita quotidiana della destinazione che visita, partecipando attivamente e in prima persona alle attività che vi si svolgono, andando a scavare nelle tradizioni, negli usi e nei costumi di una località per permettere da un lato al visitatore di poter godere (visivamente e materialmente) di un’esperienza autentica, unica e personale; dall’altro di influire direttamente sulla vitalità della destinazione e sulla riscoperta delle proprie radici da parte della popolazione locale; sono del parere che a prescindere dai prodotti turistici che siamo in grado di costruire per una destinazione, il vero prodotto (finale) se lo costruisce il turista stesso che lo diffonderà con la condivisione e il passaparola on e offline.A proposito di questo, infatti, si è discusso di come, grazie alla diffusione dei dispositivi mobile, si sta passando dal classico viaggio organizzato ad un viaggio disorganizzato e “improvvisato” sul posto perché supportato da App e digital device.Perché non facciamo creare un’applicazione apposita che mostri la nostra cittadina e le varie attrazioni?Caro Nardin, impara come si fa turismo, non è con le vetrine che attiri i clienti ma portando gente a Cormons!Lancio tre proposte:1) si potrebbe creare un ufficio che possa essere capace di indagare e trovare un finanziamento comunitario ad hoc per qualunque esigenza, anche per i Privati.2) incominciamo a creare dei mercatini vintage, dandogli la dovuta pubblicità.3) perché non fare un picnic con tutti gli abitanti di Cormons in modo tale da creare una cittadina unita?
Basterebbe che Comune, Commercianti e Cittadini si mettessero d’accordo sulla data ed ognuno di loro portasse qualcosa, vino, pane, pasta ecc…in modo da creare una tavolata enorme che richiamasse anche turisti. In questo caso si potrebbero associare anche i negozi aperti oppure il mercatino del riciclatore creando nel contempo una manifestazioni in musica. Come vedi caro Nardin, le idee ci sono quello che manca è la volontà di andare a fondo del problema!Tags: cormons, crisi, nardin, Tag, Tasse