Magazine Racconti
Primangelo Pondini, Orizzonte lontano
Lei aveva un angolo, era suo, almeno lo sentiva così. Lo aveva scelto in un giorno di dicembre mentre il sole faceva finta di riscaldare e il cielo prometteva neve. La potevi annusare nell’aria quella promessa, e lei inspirò così forte da respirarla tutta. Non voleva lasciare che neppure un respiro si sciogliesse al sole ed il sole se ne accorse, ah se se ne accorse! Se ne accorse ed arrossì.“Cosa fai? Non è ancora l’ora del tramonto, come mai sei tutto rosso?” disse lei con un sorriso. Il sole la guardò timidamente, si vergognò d’esser stato geloso d’una promessa e, d’un tratto, schiarì illuminando quel piccolo angolo che era già suo ancor prima d’esserlo. Un piccolo lembo di terra ripiegato come quei fazzolettini ricamati che la mamma le metteva nel taschino prima delle grandi occasioni.“Abbine cura, piccola mia, l’ho ricamato a mano, cerca di non sciuparlo”, diceva la mamma consegnandole quel piccolo triangolo di cotone bianco abitato da punti ch’eran petali di colore. Lei se ne ricordava e non aveva nessuna intenzione di sciuparlo, nemmeno adesso che quel bianco e quei colori li abita tutte le volte che il cielo promette e la terra vacilla. Lei, che si lascia riposare in una curva, mentre sfoglia i suoi colori affidando al bianco la sua promessa di neve.