Non è un
mistero che il numero di libri YA pubblicati in Italia, da un paio di
anni a questa parte, sia in continua ascesa. Un
fenomeno che per molti ha
dell’incredibile e che, girovagando nel web, tra blog e articoli vari, spesso viene condannato. Prima di
addentrarci nel fulcro della questione, provando ad analizzare i motivi che
hanno portato gli editori a invadere il mercato (italiano e non, visto che in
America il fenomeno è notevolmente più esteso), vorrei far chiarezza su cosa
si intende quando si parla di Young Adult o di libri per giovani adulti.
Naturalmente lo YA è anche Urban Fantasy, ma anche qui si può avere un prodotto che si avvicina di più al paranormal o qualcosa che ritorna verso il fantasy più puro. L’importante è non crearsi dei paletti mentali perché l’UF/YA non è solo vampiri ma, nonostante la richiesta sia continua e vorace, altre sono le creature fantastiche a cui gli autori hanno cercato di attingere regalandoci nuove mitologie e nuove soluzioni: fate (chi non conosce Melissa Marr e la sua serie iniziata con Wicked Lovely?), angeli (Becca Fitzpatrick e la HushHush Saga ha avuto decisamente molto successo anche in Italia), draghi (un esempio è Firelight di Sophie Jordan con i suoi “draki” oppure Seraphina - La Ragazza con il cuore di drago di Rachel Hartman uscito il 16 Ottobre) o magari sirene (da Tricia Rayburn di Sirene alla Greenwood Brown con il recentissimo Un Bacio dagli Abissi) e molto altro ancora.
Forse mi
sono dilungata troppo nella spiegazione di cosa voglia dire Young Adult e in quanti modi e generi lo si possa trovare,
ma questo renderà più chiaro e immediato capire il perché del suo successo. Dall’America all’Italia, passando per Germania
ed Inghilterra, l’incremento di pubblicazioni che si rivolgono al target
dei giovani adulti è andato aumentando esponenzialmente. Crescita
demografica di una determinata fascia di età? Una diffusione del virus della
lettura che colpisce solo i giovani? No e no. Il
segreto del successo dello YA si può ricercare in un paio di elementi, anzi,
forse in uno solo: l’assenza
di paletti
In un recente studio del Bowker Market Research si
conta che, in America, il 55% dei libri
venduti, ascrivibili alla “categoria” Young Adult, sono comprati da lettori di età superiore ai diciotto anni. Sicuramente
una fetta di pubblico che, anche per disponibilità economica, è portata a
comprare un maggior numero di libri.
Non c’è
il paletto del genere. Lo YA non è un romanzo storico che leggi perché ami ripercorrere il passato per
scoprirne segreti e dettagli, non è un giallo con cui far lavorare la mente
per scoprire l’assassino, non è un romance con cui sognare e sospirare,
né un
thriller per far salire l’adrenalina, ma lo YA è un po’ di tutto questoperché
non è un’etichetta di genere. Sotto le
sue ali, gli autori si sono messi a mischiare
e sperimentare creando cose nuove e portando lettori con passioni diverse a
comprare un volume che prima non avrebbero mai sfogliato: il paranormal steampunk, il distopico sci-fi, il fantasy-storico con tocchi di romance e chi più ne ha più ne metta.
“I nostri editor sono a Francoforte per la più grande fiera del libro del mondo. È qui che Mondadori Ragazzi seleziona spesso le opere e i generi da proporre in Italia. E voi verso quale genere letterario o libro vorreste che si indirizzassero? La fantascienza pura? Il fantasy storico? Altro? Scriveteci!”Le risposte sono state molte e variegate. Il distopico è stato il più richiesto, poi si è parlato di fantasy-storico con tocchi romance, di steampunk, di fantasy dagli accenti sci-fi, ma anche qualcosa con tocchi di mitologia o magari ibridi. (QUI il link della pagina). Questo esempio serve a rafforzare il concetto che non ci sono paletti o restrizioni di genere, ma che lo YA è diventato laboratorio di sperimentazione per connubi insoliti e nuovi generi nati dai mash-up di autori con la voglia di nuove sfide. Questo, naturalmente, non dà licenza agli autori (e poi agli editori) di cavalcare l’onda del successo e di scaricare sul mercato prodotti confezionati in fretta e furia o lavori di livello scadente.
Un esempio è rappresentato dal “caso Hades”, secondo libro della Halo Series ideata da Alexandra Adornetto, di cui la nostra collaboratrice Valentina Coluccelli ha parlato in questa recensione: http://urbanfantasy.horror.it/2012/10/sacrifice-alexandra-adornetto/
Per concludere, sì, lo Young Adult, come etichetta, ha raccolto negli anni sempre maggiori consensi destando anche la curiosità di un’inaspettata fascia di età a cui, inizialmente, questi libri non erano destinati. I segreti di tale successo sono riconducibili alla vastità di generi che sotto questa etichetta si vanno a raccogliere (generi che lasciano gli autori liberi di sperimentare) e alla mancanza di “rigidi paletti” che delimitano l’età dei destinatari.
Questo boom su grande scala, però, rischia di obnubilare autori ed editori che, attirati da un facile successo, sdoganano in libreria lavori confezionati velocemente, tanto per cavalcare la cresta dell’onda, e che, “pompati” da una forte pubblicità mediatica, promettono ciò che poi non mantengono: la pubblicazione di un bel libro, curato e originale.