Narrativa Young Adult: analisi di un successo

Da Alessandraz @RedazioneDiario
Pubblicato da Vittoria L.A Young Adult: come, dove, perché di un successo globale.

Non è un mistero che il numero di libri YA pubblicati in Italia, da un paio di anni a questa parte, sia in continua ascesaUn fenomeno che per molti ha dell’incredibile e che, girovagando nel web, tra blog e articoli vari, spesso viene condannatoPrima di addentrarci nel fulcro della questione, provando ad analizzare i motivi che hanno portato gli editori a invadere il mercato (italiano e non, visto che in America il fenomeno è notevolmente più esteso), vorrei far chiarezza su cosa si intende quando si parla di Young Adult o di libri per giovani adulti. YA non è un’etichetta nata a tavolino, né una caratterizzazione di un preciso genere, ma con questa espressione (nata dal linguaggio colloquiale e poi diventata di uso comune e adottata da editori, giornalisti e blogger) si indica un target di persone alle quali i libri, così definiti, sono rivolti. Questi libri si rivolgono a quei giovani (e non solo adolescenti!) che sicuramente hanno superato quella soglia d’età che l’editoria cataloga nei “libri per ragazzi” ma che, idealmente, non ha confini di età. Diciotto anni? Venticinque? Quarantatré? Cinquantasei? Il libro che viene così “catalogato” può piacerti.  Un errore che si fa comunemente è quello di intrappolare lo YA in un genere specifico o in uno schema di storia famosa. Lo YA non è solo Twilight, perché non è solo il genere Urban Fantasy. Può essere quello a carattere distopico (vedi Hunger Games e il suo successo planetario, la trilogia di The Giver o l’attesissimo e di recente uscita Across the Universe di Beth Revis che aggiunge elementi prettamente Sci-Fi e che ha creato scompiglio in patria). Può essere quello che mescola il carattere retrò e fumoso dello steam punk con i vampiri e altre creature (Vampire Empire dei coniugi Griffith oggi al secondo capitolo in Italia). Può esserci anche un trait d’union tra lo storico e il paranormal (Libba Bray con la trilogia su Gemma Doyle sono un esempio di questo felice connubio soprattutto visto che, nonostante abbia scelto un’epoca diversa, ripropone il mix storico-paranormal in La Stella Nera di New York). Non dimentichiamoci poi dei contemporary a tematiche forti: realistici, perché ricercano nella realtà quotidiana il loro world building, fatti per pensare, discutere, crescere (Proibito di Tabitha Suzuma è stato un caso editoriale in Italia e all’estero per il tema dell’incesto, Wintergirls di L.H. Anderson invece parla di anoressia, mentre Luna di Julie Anne Peters tratta la transessualità).



Naturalmente lo YA è anche Urban Fantasy, ma anche qui si può avere un prodotto che si avvicina di più al paranormal o qualcosa che ritorna verso il fantasy più puro. L’importante è non crearsi dei paletti mentali perché l’UF/YA non è solo vampiri ma, nonostante la richiesta sia continua e vorace, altre sono le creature fantastiche a cui gli autori hanno cercato di attingere regalandoci nuove mitologie e nuove soluzioni: fate (chi non conosce Melissa Marr e la sua serie iniziata con Wicked Lovely?), angeli (Becca Fitzpatrick e la HushHush Saga ha avuto decisamente molto successo anche in Italia), draghi (un esempio è Firelight di Sophie Jordan con i suoi “draki” oppure Seraphina - La Ragazza con il cuore di drago di Rachel Hartman uscito il 16 Ottobre) o magari sirene (da Tricia Rayburn di Sirene alla Greenwood Brown con il recentissimo Un Bacio dagli Abissi) e molto altro ancora.

Forse mi sono dilungata troppo nella spiegazione di cosa voglia dire Young Adult e in quanti modi e generi lo si possa trovare, ma questo renderà più chiaro e immediato capire il perché del suo successo. Dall’America all’Italia, passando per Germania ed Inghilterra, l’incremento di pubblicazioni che si rivolgono al target dei giovani adulti è andato aumentando esponenzialmenteCrescita demografica di una determinata fascia di età? Una diffusione del virus della lettura che colpisce solo i giovani? No e no. Il segreto del successo dello YA si può ricercare in un paio di elementi, anzi, forse in uno solo: l’assenza di paletti Non c’è il paletto dell’etàCome dicevo prima, infatti, questi libri danno un’indicazione da cui partire, ma non ci sono limiti: che tu sia un giovane adulto all’anagrafe, o che tu ti senta così soltanto dentro, ha poca importanza, perché puoi trovare una storia adatta a te con cui crescere e ragionare su chi sei e cosa vuoi, o magari rivedere chi eri quando avevi l’età dei protagonisti e persino ripercorrere errori fatti o solo sfiorati e sentirti forte di come sei diventato. Gli YA, effettivamente, vengono letti da tutti, non solo da un ristretto target, e questo porta a vendite su una scala notevolmente più ampia.
In un  recente studio del Bowker Market Research si conta che, in America, il 55% dei libri venduti, ascrivibili alla “categoria” Young Adult, sono comprati da lettori di età superiore ai diciotto anni. Sicuramente una fetta di pubblico che, anche per disponibilità economica, è portata a comprare un maggior numero di libri. Non c’è il paletto del genere. Lo YA non è un romanzo storico che leggi perché ami ripercorrere il passato per scoprirne segreti e dettagli, non è un giallo con cui far lavorare la mente per scoprire l’assassino, non è un romance con cui sognare e sospirare, né un thriller per far salire l’adrenalina, ma lo YA è un po’ di tutto questoperché non è un’etichetta di genere. Sotto le sue ali, gli autori si sono messi a mischiare e sperimentare creando cose nuove e portando lettori con passioni diverse a comprare un volume che prima non avrebbero mai sfogliato: il paranormal steampunk, il distopico sci-fi, il fantasy-storico con tocchi di romance e chi più ne ha più ne metta. 

Ecco, quindi, che il ventaglio di lettori si allarga in maniera esponenziale diventando, teoricamente, infinito. Ancora una volta, come per il discorso dell’età, il bacino di utenza fa la differenza, segnando i picchi di vendite degli ultimi anni. Per farvi capire cosa intendo con libertà e molteplicità di genere voglio riportare l’esempio di Chrysalide, linea della Mondadori Ragazzi che si occupa proprio di YA. Durante la Fiera dell’Editoria di Francoforte, sulla sua pagina facebook, Chrysalide ha chiesto ai suoi utenti: 
“I nostri editor sono a Francoforte per la più grande fiera del libro del mondo. È qui che Mondadori Ragazzi seleziona spesso le opere e i generi da proporre in Italia. E voi verso quale genere letterario o libro vorreste che si indirizzassero? La fantascienza pura? Il fantasy storico? Altro? Scriveteci!” 
Le risposte sono state molte e variegateIl distopico è stato il più richiesto, poi si è parlato di fantasy-storico con tocchi romance, di steampunk, di fantasy dagli accenti sci-fi, ma anche qualcosa con tocchi di mitologia o magari ibridi. (QUI il link della pagina). Questo esempio serve a rafforzare il concetto che non ci sono paletti o restrizioni di genere, ma che lo YA è diventato laboratorio di sperimentazione per connubi insoliti e nuovi generi nati dai mash-up di autori con la voglia di nuove sfide. Questo, naturalmente, non dà licenza agli autori (e poi agli editori) di cavalcare l’onda del successo e di scaricare sul mercato prodotti confezionati in fretta e furia o lavori di livello scadente
Un esempio è rappresentato dal “caso Hades”, secondo libro della Halo Series ideata da Alexandra Adornetto, di cui la nostra collaboratrice Valentina Coluccelli ha parlato in questa recensione: http://urbanfantasy.horror.it/2012/10/sacrifice-alexandra-adornetto/
Un altro esempio potrebbe essere Winter di Asia Greenhorn, criticato nella maggior parte delle recensioni per una “mitologia vampirica” banale e confusa, personaggi piatti e privi di approfondimento, e POV dai repentini cambi destabilizzanti. Che dire invece di Switched di Amanda Hocking? Una scelta innovativa per quanto riguarda le creature fantastiche sulle quali basare la storia, ovvero i trylle (rivisitazione dell’autrice dei troll), ma che perde tutto il suo fascino per il mancato approfondimento (potete leggere una recensione/discussione fatta da Alessandra in questo post http://www.diariodipensieripersi.com/2012/01/damn-azione-gli-epigoni-di-twilight.html).
Per concludere, sì, lo Young Adult, come etichetta, ha raccolto negli anni sempre maggiori consensi destando anche la curiosità di un’inaspettata fascia di età a cui, inizialmente, questi libri non erano destinati. I segreti di tale successo sono riconducibili alla vastità di generi che sotto questa etichetta si vanno a raccogliere (generi che lasciano gli autori liberi di sperimentare) e alla mancanza di “rigidi paletti” che delimitano l’età dei destinatari.
Questo boom su grande scala, però, rischia di obnubilare autori ed editori che, attirati da un facile successo, sdoganano in libreria lavori confezionati velocemente, tanto per cavalcare la cresta dell’onda, e che, “pompati” da una forte pubblicità mediatica, promettono ciò che poi non mantengono: la pubblicazione di un bel libro, curato e originale.

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