Magazine
Gli scienziati della "Nasa", grazie all' ultilizzo del telescopio a raggi X denominato “Chandra”, hanno scoperto il buco nero più giovane mai registrato fino a questo momento. Il corpo celeste con soli 30 anni di età, costituisce quanto rimane dell' espasione della supernova SN1979C nella galassia M100, distante circa 50 milioni di anni luce dalla Terra. Il professore, Luigi Stella, del comitato scientifico dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), sostiene che questa scoperta è molto importante in quanto convaliderebbe la teoria circa la nascita dei buchi neri a partire da esplosioni di stelle di neutroni. Alla fine della vita di una stella di grande massa ( più di otto volte quella del sole), quando questa ha consumato tutto il combustibile nucleare, la pressione originata dalle reazioni nucleari non è più in grado di contrastare l' attrazione gravitazionale che tende a far collassare la stella su se stessa, ha origine il buco nero, un corpo sempre più piccolo con un campo gravitazionale molto intenso, in grado di attrare qualsiasi cosa entri nel suo raggio d' azione, nemmeno la luce può uscire da esso. Questa straordinaria scoperta rappresenta certamente un grande passo in avanti riguardo la nostra conoscenza del cosmo e in particolare ci permette di conoscere meglio quel meccanismo che porta alla nascita dei buchi neri.