Un pomeriggio fresco e nuvoloso in Val di Susa, un bar a Condove, un set verde scuro di foresta e i rappresentanti di importanti eventi culturali da tutta Italia. E’ la nascita di una nuova iniziativa che nell’anno dell’unita d’Italia si ripropone di dare contenuto a questa affermazione mettendo in comunicazioni tutte quelle realtà di confine che pero vogliono essere Italiane e si battono per farlo.
Si chiama la rete dei caffè sospeso e coinvolge organizzazione come il Lampedusa Infestival, il Festival del Cinema sui Diritti Umani di Napoli, il Film Festival delle Madonie, il Marina Ceffe Noir di Cagliari, il Riace in Festival, il Valsusa Film Fest, Spaesati di Trieste.
In sostanza si tratta di un gruppo di 7 festival di cinema e cultura italiani che vuole offrire spazi culturali liberi, articolati, come si può offrire un caffè ad uno sconosciuto, lavorando in rete, distribuendo informazioni e testimonianze nei punti più remoti, con uno spirito di solidarietà che ricorda quello del “caffè sospeso”.
Per una nuova declinazione del termine “Festival”, per una unione di resistenze culturali che offra informazione alternativa e buona politica, fuori dalle rotte, navigando lungo un canale autonomo di diffusione del documentario e di condivisione delle arti in genere (letteratura, musica, teatro), dando vita a strumenti in grado di coinvolgere territori su temi di forte contenuto sociale e nuove prassi ambientali.
Questa rete è rivolta in particolare a quegli eventi culturali che ritengono in questo momento centrali i temi quali: L’incontro con l’Altro, l’accoglienza, immigrazione, le buone pratiche, temi ambientali, i temi sociali, recupero della memoria storica.
Ecco perché Sapori Reclusi é felice di collaborare con la Rete, nella ferma convinzione che una nuova forma di partecipazione alla cultura, attenta al sociale, sia un bisogno effettivo della nostra Italia poco unita.