Da oggi on line su IMille una rubrica dedicata all’ascolto della città di Roma, quella cosa che la politica non sa più fare o stenta a ricominciare. Un’avventura anarchica e letteraria o come diremmo qui, del tutto impolitica.
Il “manifesto” delle Lezioni e del perché di questo viaggio, lo potete leggere qui.
La prima Lezione è una bella intervista a Carlo Ratti, direttore del Senseable Lab del MIT che mercoledì tra l’altro sarà a Milano per Meet the Media Guru.
“Vi è […] un altro volto non nichilistico della politica ancora da esplorare ed è quello dell’impolitico. Che non è un ingenuo quanto impossibile ritrarsi dalla politica verso una dimensione ascetica, alternativa, ulteriore a quella politica:non c’è un altrove della politica, non ci è dato esiliarci da essa. L’impolitico è piuttosto una critica mista – come direbbero Wittgenstein e Simone Weil – della politica. Ovvero, la consapevolezza che la politica è temporalmente e spazialmente determinata, finita. E’ prendere atto che la politica, il suo fare, è senza fondamento. O meglio, che il suo fondamento, semmai, va ricercato, di volta in volta, nella prassi, nel suo quotidiano fare, a cui tuttavia la politica è destinata.” Da L’antipolitica: viaggio nell’Italia del disincanto di Giuseppe Cantarano. Donzelli Editore.