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Nascondersi dietro a un dito

Creato il 29 giugno 2011 da Rory

Nascondersi dietro a un ditoCome si evince dalla foto, è tardi, sono a letto e dovrei dormire… ma quando mi viene voglia di scrivere devo farlo per forza… è anche per questo che sono una giornalista, no?

In questi giorni, avevo pensato di fare un video divertente però prima di parlare di amenità, volevo condividere con voi due cose che mi sono successe ultimamente. Una piacevole ed una spiacevole. Cominciamo con la spiacevole.

Qualche giorno fa, mi telefona un collega che avevo conosciuto da poco. Mi ci ero trovata subito bene assieme, come non mi succede troppo spesso coi miei colleghi ed ero abbastanza contenta di questa nuova potenziale amicizia, anche perché mi sembrava una persona carina e gentile. Peccato che questa persona mi aveva chiamato per dirmi che il suo direttore aveva ricevuto una segnalazione da non si sa bene chi, in cui si parlava di me. Siccome abitualmente non vengo raccomandata da nessuno, esprimo il mio stupore sulla vicenda. E questo signore inizia a dirmi che nel loro giornale  non soltanto non assumono ma anche che se volessi collaborare con loro, non sarei retribuita. La repubblica delle banane. Perplessa, gli dico che mai nella vita elemosinerei un posto di lavoro nel suo giornale e per poco non gli attacco il telefono in faccia.

Sono allibita. Veramente. Non ho idea della storia della segnalazione, non so nulla davvero, nè nessuno che conosco è in contatto col direttore di quel giornale. La cosa più infelice, però, è che se anche la segnalazione ci fosse stata… mica tu chiami il diretto interessato e inizi a starnazzare “non assumiamo-non assumiamo-non assumiamo”. Giuro, dovevate sentirlo: “non assumiamo-non assumiamo-non assumiamo”. Una roba da non credere. Manco fosse il posto di lavoro del secolo al Corriere della Sera. Mah.

Lo trovate normale?

Passiamo alla cosa positiva. Girovagando per dei blog, ho trovato un blog di una ragazza campana come me. Lei non ha un fisico da modella, non credo abbia mai fatto diete in vita sua, eppure è felice, non si vergogna di ciò che indossa ed appare anche bella. Ho pensato a quanto io sia matta e complessata.

A quanto a volte, soprattutto in passato, abbia evitato di mangiare per non ingrassare, perché volevo somigliare a chissà chi, perché credevo di poter raggiungere la perfezione e magari anche la felicità.

Forse sarò scema e la farò semplice, ma quella tipa mi è parsa felice. Non si è fatta di sicuro complessi indossando questo o quell’altro vestito, nè di sicuro se ne fa se gli abiti che indossa non sono taglia 40. Forse è per questo che è felice. Eppure, se ci penso, se avessi 5 kg in più  morirei e mi odierei davvero. Mah.



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