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Nascono i Giochi Europei: una buona idea?

Creato il 10 dicembre 2012 da Olimpiazzurra Federicomilitello @olimpiazzurra

Come in Asia, in America e nel Commonwealth, anche l’Europa avrà i suoi giochi sportivi, una sorta di Olimpiade in formato continentale, e che verranno celebrati per la prima volta nel 2015 a Baku, in Azerbaijan, giusto un anno prima dell’appuntamento Olimpico di Rio 2016.

La decisione è stata presa durante l’ultima riunione del Comitato Olimpico Europeo, che ha deliberato a larghissima maggioranza che i Giochi s’hanno da fare. Ed è anche già stata annunciata la rosa degli sport che comporranno il programma dei nuovi Giochi Paneuropei: scherma, taekwondo, judo, tiro con l’arco, canoa, tennistavolo, triathlon, tiro a segno, tiro a volo, pallavolo, rugby a 7, pallamano. Spicca l’assenza (perlomeno al momento) dell’atletica leggera, che dei Giochi è la regina; quella del nuoto, ancora dato in forse e da sempre protagonista della prima metà della rassegna a cinque cerchi; quella della ginnastica, del tennis, del basket, del ciclismo.

 

Questo nella forma, ma spontanea sovviene una domanda: è una buona idea? Se ne sentiva effettivamente il bisogno? Come sempre, quando si ha a che fare con questioni complesse come questa, è arduo riuscire a dare una risposta univoca e chiara dal momento che ci sono in ballo numerosi pro e contro.

L’attuale mondo dello sport è fatto di competizioni con calendari fittissimi e spostamenti interminabili, per cercare di portare lo spettacolo in ogni angolo della terra, con nuove frontiere che si aprono sempre di più in Paesi che dal nulla stanno diventando delle potenze. Inoltre esistono già campionati mondiali e soprattutto continentali a cadenza annuale o massimo biennale (come nel caso di atletica leggera e nuoto). Delle due l’una: o si tolgono le competizioni annuali oppure c’è il rischio che i Giochi europei diventino solo una ripetizione di suddette kermesse, con l’unica novità della multidisciplinarità e con quella spruzzatina di “spirito olimpico” che saprebbe molto di artificiale e che potrebbe suonare un po’ come ipocrita. C’è poi da considerare un ulteriore aspetto negativo, che potrebbe essere da nocumento alla manifestazione, ovvero la mancanza –come accennato prima- di alcuni sport fondamentali del programma Olimpico tradizionale: ciclismo, tennis, canottaggio ma ancora di più la ginnastica artistica hanno contribuito a scrivere pagine leggendarie di sport e proprio in buona parte grazie alle scuole Europee. Come dimenticare le performance di una Korbut o di una Comaneci? Per non parlare ovviamente dell’atletica leggera e del nuoto: tutte queste assenza trasformerebbero l’avvenimento in un qualcosa di incompleto che farebbe più pensare a una coincidenza fra vari campionati europei che non a una manifestazione organica che vuole richiamare l’Olimpiade.

 

Non bisogna però solo guardare il lato negativo della medaglia: innanzitutto, il fatto che questi giochi valgano come prove per centrare il pass olimpico dà una garanzia di competizioni di alto livello. Inoltre, l’enfasi mediatica che potrebbe avere questa manifestazione, darebbe ulteriore spolvero a quegli sport che a noi di Olimpiazzurra stanno tanto a cuore ma che, a parte quando fanno piovere medaglie olimpiche, godono davvero di poca considerazione da parte dei grandi media e del grande pubblico: spesso e volentieri vediamo infatti i luoghi di gara frequentati solo dagli intenditori e dagli appassionati di un determinato sport, mentre un grande happening internazionale attirerebbe anche una notevole massa di semplici curiosi che potrebbe ingrossare il bacino di fruizione di tutti quelle discipline che non siano l’onnipotente e onnipresente calcio.

 

Se poi spostiamo lo sguardo a livello extra-sportivo, e ci addentriamo nel campo economico e sociale, è chiaro come un evento di questa portata possa essere per i paesi organizzatori una vetrina per mettere in luce il meglio che una nazione ha da offrire, senza contare il notevole introito a livello turistico.

E’ comunque presto per poter esprimere un giudizio equilibrato su questa manifestazione: non resta che attendere Baku 2015 e vedere nemmeno troppo di nascosto l’effetto che fa.

 

Alessandro Gennari

OA | Alessandro Gennari

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