Magazine Musica

Nash.ville

Creato il 16 aprile 2010 da Cannibal Kid
Nash.villeAspettavo con grande curiosità il nuovo album di Kate Nash, “My best friend is you”. Primo, perché avevo adorato il suo esordio fatto di mattoni “Made of bricks”. Secondo, perché i nuovi pezzi che avevo sentito spaziavano dall’alternative-rock all’electro, passandro per il pop anni ’60.Il grande pregio di questo lavoro è proprio la sua grande varietà. Cosa che può anche essere vista come il suo principale difetto da alcuni, ma non certo da me.L’attacco con “Paris” riporta dalle parti più scanzonate del suo primo lavoro. Molto Lily Allen.“Kiss that grrrl” ha un piglio rocknroll da balera anni 50. Molto Duffy. Molto Morrissey degli ultimi tempi.“Don’t you want to share the guilt” è riflessiva, una ballata per tutte le anime perdute là fuori, con un finale parlato molto Jamie T.

“I just love you more” è una figatonza alternative rock. La voce di Kate Nash diventa prima molto Kim Gordon dei Sonic Youth e poi molto Karen O degli Yeah Yeah Yeahs.

“Do wah doo”, primo singolo ufficiale, ci rispedisce indietro nel tempo. Molto Amy Winehouse. O molto Nina Zilli?

Nash.ville“Higher plane” è un country-folk gioioso e saltellante da festa del paese. Molto Nashville.“Mansion song” è un parlato incazzato con sotto una folle base lirica. Poi parte una batteria bastardissima e la melodia diventa un mantra allucinogeno. Molto film dell’horrore.La seconda parte si adagia maggiormente su ballate molto soft (pop)porno.(non so perché, ma oggi mi va molto di usare la parola “molto”, chiedo molte scuse per questo)Disco pop godurioso e stra-consigliato. Lo trovate QUI o QUIBenvenuti a (Kate) Nashville.

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog