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Naso

Da Ortoweblog

Ho appena dato acqua ai finocchi. Mi chino per togliere le erbacce e improvvisamente sento forte l’odore – il profumo – del finocchio.

E mi cattura quel profumo, perché è intenso, e non lo ricordavo così forte. Abituato a camminare eretto sulle mie gambe, gli odori un po’ li ho dimenticati – non tutti.

Ma che spreco, a ripensarci, solo vedere, dimentico della bellezza che posso trovare con il mio naso.

[...]

Jesolo. È caldo. Sono sulla terrazza, seduto, e guardo il mare. Un vento mi allieta.
Ci sono dei libri in casa. Entro. Mi avvicino allo scaffale di legno. Osservo i dorsi. Scelgo Sotto il sole giaguaro. Questo di Italo Calvino credo di non averlo ancora letto.

Casualmente. Si fa per dire…

Si parla dei sensi. E subito mi ritorna in mente l’aroma intenso del finocchio, quando mi sono chinato a togliere le erbacce. Dovrei rimettermi a gattonare, ogni tanto.

Dimenticato l’alfabeto dell’olfatto che ne faceva altrettanti vocaboli, d’un lessico prezioso, i profumi resteranno senza parola, inarticolati, illeggibili.
(Italo Calvino, Sotto il sole giaguaro, Mondadori, Milano 2002, pag. 5)

Naso



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