Ci risiamo: l'Inps non fa in tempo a sanare il ritardo della Dis-Coll che, subito, si ritrova con la grana Naspi (per chi non lo ricordasse, il sussidio di disoccupazione in salsa Jobs Act). Qual è il problema?
La "Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego" doveva entrare in vigore dal 1 maggio (a proposito, un sussidio di disoccupazione che parte il giorno della Festa dei Lavoratori? Pessima scelta o macabro umorismo?), ma alla data, lo Stato ha mancato di farsi trovare pronto: le circolari attuative, infatti, ancora non ci sono.
Uniche tracce, sul sito dell'ente previdenziale, sono il messaggio n. 2971 del 30 aprile, che elenca i requisiti necessari per accedere alla Naspi e una news del 06 maggio, che annuncia la messa online del servizio per fare richiesta di accesso al sussidio.
Nella pagina della news, inoltre, si legge che "la disciplina di dettaglio della NASpI sarà regolata con apposita circolare". In soldoni: niente Naspi, finchè non uscirà la circolare, esattamente come accaduto con la Dis-Coll. Stessa sorte, in più, toccherà all'Asdi.
Anche l'Assegno di Disoccupazione – una sorta di continuazione della Naspi, percepibile solo da coloro che, esaurito il sussidio principale, non hanno ancora trovato un'occupazione e si trovano in stato di indigenza -, infatti, sarebbe dovuto partire dal 1 maggio e rimanere in vigore, in via sperimentale, solo per il 2015.
Ed anche in questo caso, l'Inps è in forte ritardo: niente circolare, niente sussidio. Per di più, nella visione renziana, la fruibilità della Naspi e, successivamente dell'Asdi, è legata alla necessità di dedicarsi attivamente alla ricerca di un nuovo posto di lavoro e/o seguire dei corsi di formazione professionale, potendo contare sul sostegno attivo dei Centri per l'Impiego, che, a loro volta, sono chiamati anche a vigilare sul corretto comportamento del disoccupato.
Peccato che, ad oggi, i Centri per l'Impiego non siano attrezzati per questo e che, della loro tanto ventilata riforma, non si veda neanche l'ombra. Tutto ancora in sospeso.
Facile che, nei prossimi giorni, l'Inps faccia uscire la tanto attesa circolare per la Naspi (forse, la più necessaria), ma intanto, chi perde il lavoro dopo il 1 maggio come deve comportarsi? Fare domanda per l'Aspi (ma è ancora valida?) o per la Naspi o, più probabilmente, rimanere nel limbo dell'attesa, come accaduto con la Dis-Coll? Oppure – peggio ancora, ma poco realistico – bisogna aspettare la riforma dei Centri per l'Impiego?
Perchè, in quest'ultimo caso, non c'è santo che tenga, serve il regolamento attuativo da parte del Governo che, al momento, sta impegnando tutte le sue energie verso altri obiettivi (riforma elettorale e della scuola): a meno di sorprese, quindi, la Naspi e l'Asdi entreranno in funzione, senza aspettare – si spera – il regolamento per la riforma dei Centri.
Forse al Governo dovrebbero imparare che fare slogan sulla riforma del lavoro e metterla in pratica sono due cose completamente differenti.
Danilo