Arrivo in ritardo per la giornata della Memoria, ma nell’ottica che dovremmo “ricordare” un poco piu’ spesso…..
“¿Necesitas algo, nena?” (2010, Italia/Argentina versione originale: Italiano/Spagnolo con sottotitoli, durata: 42 minuti ).
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“¿Necesitas algo, nena?” racconta la storia di Angela Maria Ajeta, e/migrante calabrese nativa di Fuscaldo partita bambina per l’Argentina, a Buenos Aires, dove si costruisce una nuova vita ed una famiglia assieme al marito e compaesano, Umberto Gullo, di professione sarto, che aiuta nel lavoro e con il quale ha quattro figli. Uno di questi, Dante, diventa leader della Gioventù Peronista. La sua posizione diventa scomoda, culminando nel suo arresto da parte dei militari che instaurano la Dittatura nel 1976. Angela, da sempre spirito indipendente e intraprendente, si muove in tutte le direzioni per denunciare la condizione del figlio e di molti altri come lui, chiedendone la liberazione. Diventa così bersaglio del Regime, che rapisce prima lei ed in seguito il figlio minore Jorge: di entrambi non si avranno più notizie ed entreranno a far parte della tristemente nota schiera dei desaparecidos. Dante invece sopravvive e una volta libero continua la sua attività politica, che lo porta ad essere attualmente deputato del Congresso Nazionale Argentino nonché membro della Commissione per i Diritti Umani. Grazie alle testimonianze di Dante e altri il pm Francesco Caporale ha potuto istruire a Roma un processo contro il Regime Militare argentino, nel quale la Regione Calabria e la Provincia di Cosenza si sono costituite parte civile in difesa di Angela e di altri desaparecidos calabresi.
Angela Maria Ajeta è simbolo di una memoria positiva, una figura esemplare di donna forte del Sud, un marcatore d’identità su cui puntare per diffondere l’immagine d’una Calabria positiva ed eroica, fortemente diversa dalla percezione diffusamente negativa che in Italia e all’estero si ha della nostra Regione. La realizzazione di questo prodotto culturale vuole essere un contributo ad argomenti cari alla storia della nostra terra: la forza delle donne e delle mamme calabresi, le tematiche dell’emigrazione, legate a quel periodo storico in cui i migranti eravamo noi. A ciò s’aggiunga che la realizzazione del DocuFilm cade in un momento assai particolare per la documentazione dei movimenti studenteschi, perchè mostra in un altro contesto storico-geografico l’altra faccia della violenza e l’aberrazione a cui il Potere può arrivare.
Lo scopo finale è la ricostruzione di una identità calabrese, con particolare riferimento alla cultura delle donne. L’obiettivo è quello di diffondere soprattutto verso le nuove generazioni, e non solo, un amore e un senso di orgoglio d’appartenenza verso la propria terra, attraverso la conoscenza di figure, come quella di Angela Maria Ajeta, la cui esistenza è testimonianza di modelli di lotta positivi. Modelli, come nel caso di Angela Maria Ajeta, ancora troppo poco conosciuti dalla cittadinanza calabrese. Del resto, se si prova a chiedere oggi ai fuscaldesi, per tutti Angela è la ragazza uccisa in America a cui è stata dedicata la scuola elementare di Fuscaldo Marina, affinché la sua storia non venga dimenticata. Ma non sanno molto di più di Angela, che nacque davanti al mare e nel fondo del mare morì.
Il Docu-filmè un Progetto prodotto da Cartiere Vannucci Productions per l’associazione socioculturale Angelina, realizzato col contributo della Regione Calabria e patrocinato dall’Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia. “”
Ringrazio l’amico Angelo Serio, per avermi invitato alla presentazione del film, anche se tanto per cambiare, e con gran dispiacere, ho dovuto rinunciare ad essere presente.