Oltre alla strada del riuso di regali, c’è una piccola fetta del campione analizzato (15%) che farà regali fai-da-te, mentre un’altra farà baratto (10%). Tra i pensieri più riutilizzati, ci saranno oggetti di abbigliamento (nel 38% dei casi) o confezioni alimentari (23%), beni di consumo come Dvd e libri (7%) e giochi elettronici (17%) o ancora prodotti hi-tech (4%).
Altro dato su cui riflettere, il calo dei giochi e dei videogiochi, per la prima volta da anni. Questo non fa che confermare una tesi: quella che i bambini da piccoli abbiano fin troppo, un numero eccessivo di giochi e giocattoli con cui non riescono o non vogliono giocare, e si dimenticano di averli e di usarli anche nel giro di una settimana.
Tra le cause di questa riduzione dei consumi, ovviamente, sottolinea Carlo Pileri, presidente dell’Adoc, ci sono aumento dell’Iva, costo della vita in continua crescita, che faranno spendere agli italiani in media 300 euro in meno dello scorso anno. Sinceramente, di questi tempi ma non solo, quello del riuso e del riciclo ci sembra una utile alternativa alla crisi in un’ottica reale di riduzione degli sprechi. Sempre meglio delle sciarpe o dei cappelli della nonna, no?
E così si tenderà ad affermare anche da noi una tendenza che negli Usa è già consuetudine, quella di affidarsi sempre più a queste possibilità per realizzare un regalo a Natale. Oltreoceano sempre più siti si sono specializzati in questi tipi di regali, e in un secondo momento abbiamo anche dei siti che si occupano dello smaltimento dei giochi in eccesso, qualche settimana dopo Natale.