Sibila il vento tra i comignoli scuriE le stelle brillano sul vellutato parquet blu.Solo una breve sosta, appoggiati ai muri,Il naso rivolto all'equazione stellata.La via è ben segnata, il risultato ora certo.- Avete mai temuto di fallire?- Può forse l'uomo dirsi sicuro di qualcosa?- Non ha più importanza, ormai.Prosciughiamo insiemeLe fiasche già magre.Uno sguardo d'intesa, intesa profondaE un sospiro, prima di ripartire.Gli ultimi passi, trepidanti.
II- Seguite la cometa!Un sussurro lontanoPerduto nelle strade,Inghiottito dalle metropolitane,Dai centri commerciali,Dai bus. Eppure percettibile.La voce giovane di un vecchio,Bianchi i capelli e angelico il cipiglio.Ah, e se i tre non fossero statiTroppo saggi per non esser folliE avessero ignorato quel richiamo?
IIIQuanto tempo ormai è passato,Misurato, scandito da innumerevoli passi.Eccolo lì, il luogo tanto cercatoVisto sfumato, appena accennatoNelle divinazioni, tratteggiato nelle profezie.- Avete mai temuto di fallire?- Può forse l'uomo dirsi sicuro di qualcosa?- Non ha più importanza, ormai.Due più due fa quattro,I calcoli astraliNon ci hanno ingannato.Una lacrima felice sembra sfiorareLa lunga barba dei tre pellegrini.Ora che il sogno è realtàPosson continuare a sognare.
IVInvisibili scivolano tra le vieCome la pioggia tra le tegole.- Che luogo strano!- E che tempo!- Strani entrambi,Ma non malvagi.Quanti ne abbiamo visti così?Ecco, la stella ammiccando si adagiaE attende come un gatto pigro.Bussano. Bussano…
VBussano alla porta.- Chi siete?- E' qui- Quel bambino, da poco nato,- Salvatore del mondo?- Dall'Oriente- Ci ha guidato la stella- La Sua stella- Che pazzia è mai la vostra?- Due più due fa quattro- Una matematica- Una metafisica- Avicenna, Averroè, Zarathustra- Qui v'è una giovine- Vergine partoriente- Giuro che nessuna donna è stata qui.- Ricordati.- Essa era ammantataDi celeste serenità- Il Salvatore del mondo- Pazzi! Calcoli folliE inutili speculazioniSono le vostre!Tornate donde siete venuti,Tornate al fango delle strade!
VIL'uscio sbatte.- Ricordo, ora ricordo!La ragazza spossata!L'uomo troppo giovanePer sembrare così vecchio!- Avete un posto per me e mia moglie,Straziata dalle doglie e ormai prossima a partorire?- No vecchio. Sparisci!Poco più che bambina!Non ti avvicinare!Via! Via!La porta si apre.Buio e freddo, ora, nel vicolo.
EXITUS IN FORMA DI CANZONECanzone,Viaggia per terra e per mareVeloce, più dei tre pellegrini d'Oriente.Cercano una piccola rosaPura e bella,Come bagnata dalla rugiada.E quando quell'antitetica coppia,Lui giovane invecchiatoLei vergine gravida,Busserà alla porta della vostra quotidianitàSiate buoni,Offritegli ristoro, teporeUn po' di calda umanità.
Alessandro Basilico, dicembre 2002