Natale: come scegliere i regali per i bambini?

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Natale: come scegliere i regali per i bambini?

Giochi da pavimento e regali 'pacifisti' per divertire i bambini e allontanarli fin da piccoli dal concetto di violenza. In tempi di crisi e in vista delle feste natalizie, il pediatra  Italo Farnetani dell'università di Milano-Bicocca ha stilato un vademecum per i genitori alle prese con i regali di Natale per i bambini.
“I giochi da pavimento – ha spiegato l'esperto - sono quelli che i bimbi amano di più: sdraiati sul tappeto di casa a pancia in giù possono montare, smontale, far correre palline e auto, muovere cuccioli in viaggio in castelli misteriosi, da soli o ancora meglio in compagnia. Dopo i 3 anni, infatti, i bambini amano stare con i coetanei, e mettere a disposizione un giocattolo da fare insieme agli altri nei lunghi pomeriggi invernali è un'ottima idea”.
“Al secondo posto della classifica dei doni ideali, dopo i giochi da pavimento, troviamo quelli da tavolo, che permettono di divertirsi in compagnia di bambini o adulti, meglio se con i genitori. Il gioco così - spiega Farnetani - non sarà una forma di chiusura per il bambino, ma un modo di aggregazione e di inserimento nella vita di relazione. Come indicazione generale, i giochi da tavolo sono graditi a tutti, le bambole e i cuccioli sono il regalo preferito dalle bambine, mentre automobiline e trenini lo sono per i maschietti”.
Promossi dal pediatra anche “palloni, pattini, bici e altri giochi da fare all'aperto: in molti casi il bambino dovrà riporli in attesa delle belle giornate”. Attenzione invece ai giochi con pezzi troppo piccoli, “specie sotto i 3 anni: c'è il rischio che vengano ingeriti o inalati”.
È meglio invece eliminare pugnali, pistole e mitra di plastica: “Armi finte e oggetti che presuppongono la violenza sono da evitare a ogni età”, raccomanda il pediatra.
Per conoscere le preferenze dei propri figli è importante secondo Farnetani “la classica letterina a Babbo Natale: suggerisco di far scrivere molte cose, così i genitori avranno una possibilità di scelta. È importante spiegare, però, che non tutta la lista si trasformerà in un pacchetto da scartare”.
La figura di Babbo Natale è molto importante per i bambini; verso gli 8-9 anni, però, alcuni iniziano ad avere dei dubbi sulla sua esistenza. “I genitori - raccomanda Farnetani - non devono dire mai bugie. Finché i bambini ci credono in modo assoluto dovranno coltivare la cosa. Ai primi dubbi, però, è meglio sostenere sì l'esistenza di Babbo Natale, ma senza insistere troppo, rispondendo ai dubbi che il bambino si pone senza portare eccessive giustificazioni o prove sulla sua esistenza”.
“In questo modo – ha aggiunto l'esperto - quando dopo qualche mese i figli si convinceranno che effettivamente Babbo Natale non esiste, i genitori non avranno investito troppo della loro credibilità su un argomento che è destinato a risultare un insuccesso, ma nello stesso tempo non avranno contribuito ad abbattere troppo rapidamente una favola a cui anche i grandi vorrebbero credere”.
Per quanto riguarda l'aspetto culinario, è importante secondo l'esperto portare in tavola le ricette e i piatti regionali perché questa è un'occasione importante per fare acquisire ai figli le radici con i propri luoghi.
“I dolci – ha spiegato Farnetani - fanno parte integrante della festa e per questo non vanno lesinati, ma si deve evitare che la grande abbondanza natalizia ne incrementi l'assunzione eccessiva come fuori pasto, cioè che il bambino li mangi in continuazione. La soluzione è consumarli solo in compagnia; mai lasciare il bambino da solo a mangiare i dolci, per esempio mentre guarda la televisione”.
Assolutamente bandite bevande alcoliche. “L'alcol - sottolinea l'esperto - va vietato fino all'età di 12 anni e non è da concedere nemmeno per i brindisi. Dopo i 12 anni i genitori potranno dare gli alcolici per il brindisi, ma solo se saranno i figli a richiederlo e comunque mai ai pasti. Gli effetti negativi della minima quantità di alcol che viene assunta con i brindisi viene infatti compensata da due vantaggi: il primo è quello di far sentire l'adolescente ormai 'grande', rafforzando la sua autostima, il secondo è di farlo sentire maggiormente legato alle tradizioni”.


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