di Caterina Steri. Da quando ho iniziato la mia attività clinica non ho potuto fare a meno di notare come ogni anno durante il mese di dicembre, ci sia un aumento delle richieste di consulenze e psicoterapia. Svolgendo i colloqui, mi sono resa conto che il Natale è spesso fonte di ansia e angoscia contrariamente a quello che dovrebbero far scaturire le cosiddette feste “comandate”. Ma forse è proprio perché sono “comandate” che fanno stare male. Tante persone sentono il peso dell’obbligo di dover gioire e festeggiare in quei giorni rossi del calendario. Devono prepararsi da settimane prima comprando i regali, addobbando le case e i luoghi di lavoro, quando in realtà vorrebbero cadere in un profondo sonno dal 23 dicembre fino al 7 gennaio. Sentirsi obbligati a far festa, paradossalmente può accentuare la percezione dei problemi familiari ed economici (che purtroppo in questo periodo non mancano), della solitudine e dei lutti. Molti non ci stanno e soffrono per questo, non riescono a far finta di nulla e vedere attorno degli individui festanti li fa sentire ancora più soli. Talvolta può svilupparsi una vera e propria sindrome natalizia (con ansia, sensi di colpa, stanchezza, problemi gastrointestinali, emicranie, eruzioni cutanee, agitazione, depressione), dovuta ad eccessiva stanchezza, aspettative troppo alte nei confronti delle festività e di se stessi, al peso della pressione sociale e di quella economica, al cambio della routine quotidiana e della dieta, all’obbligo di dover stare con persone “sgradite” e di dover fare “buon viso a cattivo gioco”. La sindrome può durare qualche giorno o alcune settimane, ma il più delle volte si risolve con il passare delle festività. Per cercare di contrastarla si possono abbassare le aspettative nei confronti del Natale, considerandola una festa come tutte le altre e si può approfittare del tempo libero per dedicarsi ad attività e persone piacevoli. Se non si sopporta l’idea di dover fare ogni anno le stesse cose si possono cercare dei modi nuovi per passare le giornate di festa. Ci si può concentrare sul presente senza rimuginare sul passato e senza pensare troppo a ciò che non si ha ma su ciò che di buono si può vivere ogni giorno. Si può dare un po’ di spazio alla malinconia e alla tristezza, che sono normali in giorni di festa, ma senza esagerare. Insomma, se il Natale non è la vostra festa preferita, potete pur sempre trovare delle strategie per viverlo al meglio e non in modo catastrofico come immaginate ad ogni inizio dicembre.
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