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Natale di Roma. Shhhh, non ditelo ad alta voce…

Da Zweilawyer

Oggi pomeriggio pubblicherò l’articolo sulla spatha. E’ un po’ in ritardo, lo so, ma ho avuto parecchio da fare in queste ultime due settimane.

Prima però mi preme affrontare una questione che mi pompa cinque litri di sangue al cervello ogni anno. Anche ieri le celebrazioni per il Natale di Roma sono andate piuttosto bene. Ad attendere la colonna dei legionari c’erano due ali di folla lungo tutto il percorso dei Fori Imperiali, eppure non sono affatto soddisfatto.

Natale di Roma. Shhhh, non ditelo ad alta voce…

Che pagliacciata! Si vede a cento chilometri che quelle armature sono di polistirolo!

Circa duemila rievocatori, che i giornali sviliscono con l’appellativo di “figuranti” provenienti da tutta Europa e centomila spettatori non mi hanno tolto dalla bocca il sapore amaro dell’Idiozia altrui. Infatti c’è una ragione precisa per cui questa manifestazione non viene pubblicizzata in maniera adeguata, né sfruttata economicamente, né seguita  (se non in modo ridicolo) dai media. Questa ragione, l’ho già anticipato, prende il felicissimo nome di Idiozia, e va a braccetto (probabilmente lungo l’Aurelia) con la sua amichetta del cuore, la signorina Ignoranza.

Mi spiego. Quasi novanta anni fa il governo fascista decise di inserire il Natale di Roma fra le festività nazionali e ciò, ancora oggi, non va giù ad amministratori di sinistra e giornalisti conniventi.

Locandina del Natale di Roma 2010 secondo gli intellettuali dei centri sociali

L’attuale forma della celebrazione quindi, che non ha nulla in comune con quella fascista, viene oscurata dai media, giungendo spesso a delle mistificazioni colossali. Un paio d’anni fa il Tg3 disse che la folla ai Fori Imperali era dovuta ai magnifici stand di Legambiente quando, con tutto il rispetto per quest’ultima, due terzi dei turisti stavano seguendo la sfilata e non le informative sulla sorte dei canarini. Un giornale disse addirittura che la manifestazione era un “pagliacciata in costume”, non sapendo (forse a causa dell’onnipresente amichetta Ignoranza) che molti reenactors sono autorità assolute nel campo dell’oplologia e della storia militare.

Natale di Roma. Shhhh, non ditelo ad alta voce…

Assemblea redazionale per decidere lo spazio da dedicare al Natale di Roma

Penso a Dario Battaglia, fondatore di Ars Dimicandi e autore di diversi libri tecnic, oltre che romanziere affermato con lo pseudonimo Gordon Russel; a Silvano Mattesini, noto architetto che ha dedicato più di vent’anni allo studio dell’oplologia nel periodo romano, pubblicando una decina di libri (alcun tradotti in inglese e francese); ai ragazzi del Gruppo Storico Romano, promotori della manifestazione e attivi tutto l’anno con eventi culturali e didattici. Penso anche a quel giovane archeologo romeno che ieri si è presentato con un nutrito gruppo, vestendo una lorica segmentata di cuoio con maniche fino al polso, costruita  a mano partendo dalle evidenze di alcuni ritrovamenti archeologici; al gruppo francese, che studia le figure politiche del periodo adrianeo, ai legionari inglesi e tedeschi, pionieri dell’archeologia sperimentale; ai coloratissimi centurioni spagnoli, ai russi, ai chechi, ai polacchi, agli amici del Belgio e a tutti gli appassionati (storici, avvocati, arecheologi, idraulici, ameriei, medici, fabbri, commercianti, restauratori, ecc.) che ogni settimana si esercitano, studiano, e cercano di diffondere cultura.

Natale di Roma. Shhhh, non ditelo ad alta voce…

Voi non siete veri studiosi!

Niente pagliacciate. Cultura.

A loro come a me, del fascismo non frega un cazzo. Alle celebrazioni per il Natale di Roma ci sono persone di destra, di sinistra, comunisti e gente con lo scudo crociato tatuato sulle chiappe. Il colore politico è irrilevante.

Molti invece rimangono schiavi di un’interpretazione dell’Impero Romano, elaborata durante il ventennio, che non dovrebbe in alcun modo pregiudicare la bellezza e la profondità culturale di un simile evento. Cosa vorreste, razza di idioti, cancellare mille anni di storia, un esercito che ha cambiato il volto del mondo, per via di una ideologizzazione, di una costruzione a posteriori che non ha punti di contatto con le severe ricerche dell’archeologia sperimentale? Cos’è, vanno bene le leggi e l’arte romana (e anche lì ci sarebbe da dire), mentre le armi devono rimanere a marcire nei depositi dei musei? Sì, voi “sapete chi” dovreste pensare a Ignoranza, che vi porta per mano, e a quante volte avete accusato altri di ottusità mentale o strumentalizzazione. Magari pensate anche a quanta pubblicità fate a un evento senza alcun rilievo culturale come il concerto del 1 maggio.

Natale di Roma. Shhhh, non ditelo ad alta voce…

"Free Tibet" "Free Palestina" "Berlusconi merda" "Papa frocio"...Ohhh, ora ragioniamo, questa sì che è ccultura.

Pensateci.

Idioti.



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