Auguri di Natale
Quieta sera di dicembre
preludio al Natale,
nella vasche riposano le anguille e i pesci
guidati dalle chiuse
alla predestinata sorte.
Dalle lame risorge l’acqua di Cristo
che vezzeggia la fauna
fino alla nascita del nuovo giorno.
Muretti a secco custodiscono longevi ulivi
resistono i frantoi ipogei,
furono grotte e storiche industrie olearie.
In lontananza la nebbia si issa dal Mare
si avvicina alla corte, si intrufola nel pozzo,
circonda la stalla, l’ovile, lo jazzo,
dissolve le pile e poi il forno,
inghiotte l’agrumeto, la mezzana, la spopolata chiesetta
ed infine conquista la torre.
Muore la vigilia, viene al mondo il Natale
e la Masseria si risveglia a festa
fra i canti delle commari
e il ritmo impaziente di una fisarmonica.