Storia disegnata, narrata da un bambino. Racconta la fuga con la mamma e la sorella dal villaggio desolato alla ricerca del padre, descrive le peripezie del viaggio, i rischi nel passaggio del confine, l’approdo in una caotica e ricca città, dove tutti gli stranieri si sentono comunque simili. L’epopea dei migranti è stata disegnata originariamente su carta vegetale amate, secondo un’antica tradizione che risale alle civiltà precolombiane. Il libro si dispiega a fisarmonica, invitando il lettore a individuare le innumerevoli microstorie che si succedono senza soluzione di continuità. Il libro ha vinto il New Hoizons Bologna Ragazzi Award 2012.
Storia decisamente antinatalizia, un alfabeto macabro che vede piccoli protagonisti trapassati a miglior (si fa per dire) vita.
Ad ogni lettera dell'alfabeto è associato qui un sentimento, ogni doppia pagina ospita una poesia e un'illustrazione capaci di restituire, in un perfetto equilibrio tra parola e immagine, tutta la forza e l'intensità del sentimento che raccontano