Ciao ragazzi,
il Natale non si sta solo avvicinando, ormai è proprio arrivato! E in vista delle prossime festività, ho scelto di inoltrarvi i miei auguri dedicandovi un brindisi con una bevanda calda, tipica dell’inverno e della tradizione casalinga, che solo quest’anno ho scoperto di apprezzare veramente tanto: il vin brulè.
Il vin brulè, o semplicemente il brulè, è una bevanda aromatica e speziata, ottima per riscaldarsi nelle fredde serate invernali perchè va bevuta calda. Il profumino che si sprigiona per casa mentre la pentola del brulè bolle sul fuoco ben si accompagna con l’atmosfera natalizia. Anche chi non è amante del vino – come me – troverà intrigante l’idea di una bella tazza di vino fumante arricchito, come nella migliore tradizione romagnola, da spezie, aromi e altre delizie buone da mangiare. Sì, perchè la nostra versione prevede una bevanda “mangia e bevi”, una specie di sangria invernale se vogliamo. Sono sicura che in ogni luogo ci sia un modo diverso per preparare il brulè; io vi spiego come lo facciamo noi in famiglia, secondo la ricetta di mio zio Giancarlo (che prosegue la tradizione lasciatagli in eredità da mia zia Gigliola).
Oltre a del buon vino rosso - per noi Sangiovese di Romagna della Cantina Spalletti - gli ingredienti ottimali per la preparazione di un brulè da leccarsi i baffi sono: i fichi secchi; i “cuciarùl”, meglio noti come castagne secche; una mela a pezzetti; la scorza di un’arancia; la carruba; i chiodi di garofano; la cannella; lo zucchero. Non so darvi le quantità precise dei vari ingredienti, un po’ perchè ho preparato il vin brulè per la prima volta due sere fa (mentre le donne della famiglia erano riunite per la preparazione dei cappelletti per Natale), un po’ perchè secondo me è obbligatorio andare a occhio. Noi abbiamo messo 2 fichi secchi e 4 “cuciarùl” a testa, una mela e una carruba, 4 cucchiai di zucchero e le spezie ad occhio; per 6 persone abbiamo preparato 1 litro e 1/2 di Sangiovese. La preparazione è molto semplice perchè fichi e “cuciarùl” si lasciano interi, si spezza la carruba a pezzetti, si sbuccia e si taglia la mela a pezzi, si sbuccia l’arancia e si mette tutto in una pentola di acciaio (meglio se dai bordi non troppo alti) dove si aggiungerà il vino, lo zucchero e le spezie. Si lascia sul fuoco, con il coperchio, a cuocere a fuoco medio per una mezz’oretta e il gioco è fatto.
Le mie cugine mi raccontano che quando erano piccole venivano chiamate dal padre per assistere alla magia del brulè, ovvero al momento in cui gli si dà fuoco avvicinando un fiammifero al vino. Noi non ce l’abbiamo fatta, ma pare che non sempre ci si riesca. Il profumino che si spande per casa, però, credetemi è delizioso e molto invitante: ha convinto perfino una scettica come me. Per cui, se prevedete di passare le feste in famiglia e la sera sarete al calduccio a casa e in compagnia, godetevi una bella tazza di vin brulè.
Io vi lascio i migliori auguri per un Natale sereno, ma speziato e un 2012 ricco di belle sorprese.
Buone Feste!
Aury