Scontro finale
Soggetto e sceneggiatura: Stefano Vietti
Disegni: Roberto De Angelis, Giuseppe Barbati & Luca Casalanguida
Copertina: Roberto De Angelis
L'incursione nell'Uni-Mente non ha dato i frutti sperati. Gli agenti Alfa sono in fuga sul loro piccolo veicolo, dopo aver subito anche una perdita, inseguiti dai doni mutanti volanti dell'esercito d'invasione marziana. Le speranze di farcela sono poche, ma il sacrificio eroico di un altro membro della squadra permette agli altri di salvarsi.
Nonostante il fallimento della missione, Sigmund Baginov ha un piano di riserva. Un virus informatico capace di sbaragliare l'esercito avversario in un battito di ciglia. Nathan, Legs, Sigmund, Janet, Branko, i Tecnopati, Betty dovranno trovare un modo per rientrare nel palazzo dell'Agenzia Alfa per rimettere in funzione il mainframe ed inviare il virus.
Intanto, sul lato marziano della guerra i primi screzi mettono in pericolo tutto il piano ordito da Kos Aradan Primo. Nell'Uni-Mente il suo creatore ed Atticus Kane sono ai ferri corti, su Marte la resistenza sta per tentare l'assalto al generatore di energia che trasferisce la scarica distruttiva all'astronave da guerra in orbita, nello spazio le navi superstiti dell'esercito terrestre e di Melpomene tentano l'ultimo, disperato, attacco per distruggere quella stessa nave spaziale.
L'evocativa copertina di Roberto De Angelis ci introduce all'atto di svolta della Guerra dei Mondi. Se davvero tra tre numeri non sarà più lui il copertinista sarò dispiaciuto come quando andò via Castellini. Tre le nubi grigie che si dipanano, al di sopra dell'invasore, sprazzi di sereno cielo azzurro si intravedono.
Ai disegni troviamo un collaborazione. Lo stesso De Angelis disegna da pagina 1 a 5 e da 74 a 98, in mezzo si inserisce la coppia Giuseppe Barbati (matite) e Luca Casalanguida (chine). Il tutto sicuramente giustificato dall'alto tasso di particolari inserito e dalle scene ricche e dense richieste dalla sceneggiatura. Non si può non leggere una, probabilmente, sbagliata programmazione da parte dalla Casa delle Idee del milanese, ma il risultato è omogeneo e di grande effetto.
La sceneggiatura di Vietti è spiccia. Come trova il tempo di inserire dialoghi di crescita dei personaggi e ottime scene coordinate si imbatte, anche, in salti narrativi eccessivamente secchi che avrebbero richiesto, forse, una sola pagina per essere ammorbiditi. Se il colpo di scena finale stupisce, e lascia perplessi (finita la saga dovrò controllare alcuni dettagli nella ventennale vita editoriale di Nathan Never, se non mi sarà spiegato alcunché), la soluzione trovata per sconfiggere i Marziani ricalca il più classico pamphlet della Guerra dei Mondi. Un virus, che sia biologico od informatico poco importa, salva l'umanità. Più che un omaggio alla classicità una conclusione fin troppo scontata (sicuramente mi smentiranno sul prossimo numero, grazie alle spiegazioni del colpo di scena dell'ultima pagina).
Un buon numero, con i suoi difetti che bilanciano i pregi, che ci porta sulla via della fine del conflitto con ancora dubbi da sciogliere e battaglie da vivere.