I contaminati
Soggetto e sceneggiatura: Stefano Vietti
Disegni: Gièz
Copertina: Roberto De Angelis
Una strana, e gigantesca, alga emerge proprio sotto un peschereccio al lavoro. Portata a riva mostra caratteristiche anomale per un vegetale, sembra un organismo naturalmente mutato geneticamente per migliorarsi e sopravvivere. Tra le sue fronde viene scoperta la presenza di Ysha, una studiosa marina mutata in stato confusionale. Trasportata in ospedale cade in un coma profondo. L'Agenzia Alfa, Nathan in primis, convocano la dottoressa Diane Weston, per provare a contattare la mente della mutata e cercare di interpretare le sue ultime parole, anche perchè l'alga viene riconosciuta come appartenente alla stessa, pericolosissima, specie già incontrata da Never in passato.
L'alga viene studiata e distrutta, ma un pezzo ne era stato rubato ed ha portato a termine il suo compito: la Città Est è completamente infestata da spore nocive. Entro 48 ore la popolazione sarà totalmente uccisa.
Nathan Never e la sua squadra lotteranno contro il tempo per riuscire ad evitare la catastrofe.
Stefano Vietti è sempre più padrone della serie. In questo secondo speciale annuale mette la città del buon Nathan a ferro e fuoco per mezzo di una pestilenza, prima che subisca l'attacco dalle truppe marziane.
La storia non scorre proprio bene. Il ristretto, seppur speciale (160), numero di pagine a sua disposizione non gli permette di articolare e snodare la storia nel modo corretto. Salti temporali eccessivi inducono il lettore a soffermarsi di più su quello che manca che sulla storia in se.
I disegni. Gièz. Aveva già lavorato per Bonelli e speravo se ne fossero definitivamente perse le tracce. Per avere un soprannome o sei un ragazzino delle medie che entra in chat o sei uno veramente bravo. Ecco per quanto riguarda questo disegnatore penso che sia valida la prima che ho detto. I volti dei personaggi cambiano di tavola in tavola, i loro contorni, quando sono su sfondo nero, non sono quasi mai definiti correttamente, sembra di vedere all'opera un Nicola Mari impreciso. Se un editore vuol far fare allenamento ad un disegnatore almeno non mi faccia pagare l'albo, che sia una scuola a spese sue e non nostre.
Come sempre De Angelis alla copertina non delude. Risulta essere estremamente evocativo mettendo in primo piano, quelli che paiono essere, degli zombie, sottolineati dal titolo dell'albo. Giusta la scelta di colori e intrigante la scelta di mettere in secondo piano, quasi non si nota, il protagonista della serie.
Peccato perchè avrebbe potuto essere una storia grandiosa, con collegamenti a numeri vecchi della serie, ma zoppica un po' troppo per entrare nel novero degli indimenticabili.
Tuttavia risulta essere una lettura intrigante, che stimola la rilettura di vecchi albi e da una boccata d'ossigeno dalla Guerra dei Mondi.