Documentare, raccontare, emozionare. Da 125 anni è questa la missione della National Geographic Society che in occasione del suo compleanno offre a tutti gli appassionati una mostra che ripercorre la lunga storia del magazine, approdato in Italia 15 anni fa. Una storia fatta di grandi spedizioni e scoperte, dell’esplorazione di luoghi esotici e remoti, di popoli e culture sconosciuti, di storia, di natura, di ecologia, di ambiente e di altri grandi temi di attualità globale, dalle carestie alla scomparsa degli habitat naturali. Ma soprattutto, una storia fatta di fotografie, che meglio di ogni altro mezzo hanno contribuito a rendere la cornice gialla di National Geographic un marchio stimato e conosciuto in tutto il mondo.
fotografia di Joanna Pinneo
Visitabile dal 28 settembre al 2 marzo al Palazzo delle Esposizioni di Roma, La Grande Avventura è una mostra che offre, attraverso centoventicinque fotografie, un nuovo punto di vista sul mondo, ricco di popoli, culture, religioni, odori, storie, animali, paesaggi, montagne, abissi, deserti, città, metropoli, foreste.
La mostra – spiega il curatore Guglielmo Pepe – è diversa dalle cinque precedenti, perché non è soltanto di immagini: è più un’esposizione fotografico-storica, che farà partecipare i visitatori a un “viaggio” iniziato 125 anni fa a Washington, e continuato in tanti paesi di ogni continente. Seguendo un percorso narrativo semplice e chiaro (125 scatti, pannelli espositivi, cover della rivista, schermi televisivi, touch screen), potrete verificare perché quando parliamo di NG ci riferiamo a una “grande avventura”. Affiancata da un’avventura più breve, comunque significativa: i 15 anni dell’edizione italiana della rivista. Perciò più che un catalogo, quello che avete tra le mani somiglia a un libro di storia: con immagini e parole focalizza momenti salienti, tappe importanti, volti significativi, protagonisti umani e animali». Oltre alle foto, quindi, l’esposizione includerà copertine in grande formato e presentazioni multimediali con il meglio della produzione italiana di questi 15 anni.
fotografia di Paul Nicklen
La mostra, che promette di affascinare i visitatori con le immagini più belle di sempre, nasconde anche un altro messaggio. «Noi siamo gli esseri più intelligenti del Pianeta, però non i migliori – prosegue Pepe – Dobbiamo avere maggior rispetto nei confronti degli altri esseri viventi, perché il destino di Madre Terra è in primo luogo nelle nostre mani. Non ci è permesso di ignorare, o fingere di ignorare, che non siamo i padroni. Ricordiamoci che il patrimonio che abbiamo a disposizione non è inesauribile. Dunque se dopo la mostra vedrete con occhi diversi – più empatici, più comprensivi – tutte le specie viventi, sarà missione compiuta. E vorrà dire che la speranza di avere un mondo migliore è ancora viva».