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NATO: La prima volta di Josipovic

Creato il 29 novembre 2010 da Pasudest

Il 19 e 20 novembre il presidente croato Ivo Josipovic ha partecipato al vertice nato di Lisbona che ha dato il via libera al nuovo "strategic concept" dell'Alleanza. Al vertice è stato dedicato lo Speciale di Passaggio a Sud Est andato in onda mercoledì 24 novembre a Radio Radicale. Qui di seguito il resoconto della parecipazione del presidente croato nella corrispondenza di Marina Szikora.
NATO: LA PRIMA VOLTA DI JOSIPOVIC
“Preparandosi per le nuove sfide alla sicurezza, aprendosi verso i nuovi partner e a nuove zone di collaborazione, affermando al tempo stesso la devozione ai principi e valori sui quali e’ stata fondata, la NATO anche nei prossimi anni sara’ ugualmente importante come lo e’ stata nei sei decenni precedenti” ha detto venerdi’ scorso il presidente croato Ivo Josipovic nel suo intervento davanti ai capi di stato e governo dei 28 paesi membri della NATO riunitisi al vertice, ormai considerato storico, di Lisbona. Il capo dello stato croato ha ricordato che la Croazia, insieme ad altri alleati, ha contribuito attivamente al consistente dibattito sul nuovo concetto strategico e ha espresso soddisfazione peche’ le piu’ importanti posizioni politiche e di sicurezza croate sono state prese in cosiderazione ed inserite nel testo del nuovo documento. “Quando la Croazia e’ entrata nell’Alleanza, la NATO aveva gia’ 60 anni. E’ un tempo lungo, ma una cosa non e’ cambiata – la nostra devozione alla sicurezza comune garantita da un collegamento forte e costante transatlantico e dalla solidarieta’ degli alleati” ha sottolineato il presidente croato. “Nel nostro mondo sottoposto a cambiamenti costanti, la NATO e’ e deve rimanere una fonte permanente di stabilita’” ha aggiunto Josipovic e ha rilevato che “L’Alleanza dovrebbe in ogni modo collaborare con l’Ue, nostro alleato piu’ naturale con il quale condividiamo valori e stati membri” e dovrebbe includere, quando lo e’ possibile, anche altri stati partner ed organizzazioni. Josipovic non ha mancato di menzionare i paesi vicini della Croazia, affermando che le porte della NATO dovrebbero rimanere aperte a tutti i paesi europei che vogliono e sono capaci di aderire all’Alleanza. “E’ chiaro che in questo senso penso innanzitutto ai paesi dell’Europa sudorientale. Il Governo croato ed io personalmente facciamo tutto per rafforzare la collaborazione con i vicini e con l’intera regione. L’esempio piu’ recente, ha ricordato Josipovic, e’ stata la visita del presidente serbo Boris Tadic alla citta’ croata di Vukovar dove a nome della Serbia ha espresso le scuse per i gravi crimini commessi e dove insieme i due presidenti hanno reso omaggio ai morti ed ai scompars. La Croazia continua a lavorare per la stabilizzazione dell’Europa sudorientale - ha ribadito Josipovic - convinta fortemente che la via verso le integrazioni euroatlantiche e’ la soluzione migliore per questa regione.
Per quanto riguarda uno dei temi principali al vertice, la presenza della NATO in Afghanistan, Ivo Josipovic ha annunciato che la Croazia rafforzera’ il suo ruolo nell’istruzione delle forze di sicurezza locali in questo paese e che il contigente croato aumentera’ dagli attuali 320 soldati a 350. “L’Afghanistan e’ un test della democrazia mondiale e della prontezza di aiutare un popolo che lotta per la democrazia e liberta’, contro l’estremismo. E’ anche chiaro il concetto che la comunita’ internazionale vuole, al piu’ presto, in base alle possibilita’, trasferire la responsabilita’ per la sicurezza e per lo sviluppo di democrazia al governo locale” ha detto Josipovic. “Questo non accadra’ domani, ma le attivita’ verranno indirizzate sempre di piu’ a quello che la Croazia aveva fatto al meglio, l’addestramento delle forze di sicurezza locali”. Secondo le parole del suo Presidente, la Croazia avra’ un nuovo ruolo di leadership nella parte del processo istruttorio in Afghanistan. “Per la Croazia questo e’ un nuovo obbligo ma anche un riconoscimento e un’occasione di affermazione, sia dei suoi rappresentanti ma anche per quanto riguarda la collaborazione, pure quella economica” ha detto Josipovic. Quando sara’ giunto il momento in cui l’impegno militare in Afghanistan verra’ sotituito da quello civile, si aprira’ lo spazion per iniziative civili quali l’educazione della popolazione, progetti collegati con lo sviluppo democratico del paese, come ad esempio il rafforzamento dei diritti umani o la posizione delle donne nella societa’. Tutti i paesi membri della NATO, quindi anche la Croazia, avranno allora la possibilita’ di essere presenti in Afghanistan in una maniera diversa, appoggiandosi innanzitutto sulla componente civile, incluso l’aspetto economico quale il commercio e gli investimenti.
Parlando della politica di porte aperte della NATO, Josipovic ha sottolineato che la Croazia appoggia pienamente questa posizione, soprattutto quando si tratta dei suoi paesi vicini. Quando nella NATO aderiranno tutti i paesi della regione che lo vogliono e possono, sara’ un grande contributo alla pace, ha valutato il presidente croato. Ha ricordato che la Croazia appoggia fortemente la BiH nei suoi sforzi di adesione alla NATO e che spera che la Macedonia risolvera’ presto il problema del nome con la Grecia. Sara’ anche suo impegno personale ad aiutare a trovare una soluzione di compromesso per questa lunga disputa che ostacola l’ingresso della Macedonia nell’Alleanza, ha promesso Josipovic. Ha aggiunto che “secondo la Croazia, anche la Serbia e’ benvenuta nella NATO” precisando pero’ che la decisione spetta alla stessa Serbia. Il suo ingresso, ha rilevato il capo dello stato croato, sarebbe un contributo importante alla stabilita’ della regione balcanica. Josipovic ha valutato particolarmente importante la collaborazione della NATO con la Russia. Ha precisato che ci sono alcuni paesi che forse per ragioni storiche sono piu’ attenti quando si tratta della collaborazione dell’Alleanza con la Russia, ma si e’ detto convinto che questo non sara’ un ostacolo. Le principali linee di guida del novo concetto strategico firmato a Lisbona prevedono anche la collaborazione con l’Ue, con le Nazioni Unite ed con altre organizzazioni internazionali.
Come annunciato dal presidente americano Barack Obama, il prossimo vertice della NATO si svolgera’ negli Stati Uniti nel 2012 e acconsentira’ all’Alleanza di continuare quanto avviato in Portogallo, soprattutto per quanto riguarda le riforme della NATO e il processo di transizione in Afghanistan. Tutti i presenti hanno concordato il transito civile della NATO attraverso la Russia verso l’Afghanistan. Ma il presidente russo Medvedev ha individuato anche le differenze rimaste tra NATO e Russia, soprattutto relative ai due nuovi stati nel Caucaso creati nel 2008, l’Ossetia meridionale e l’Abkhazia. Medvedev spera che il Senato americano approvera’ il nuovo accordo START. “La Russia rispondera’ in base a quello che verra’ decisio negli Stati Uniti, ma speriamo che vincera’ la ragione” ha detto Medvedev. Per quanto riguarda l’Iran e possibili minacce alla sicurezza provenienti da questo paese, il presidente russo ha detto che l’Iran e’ uno stato sovrano che ha il diritto di utilizzare l’energia nucleare per ragioni pacifiche, mentre lo scudo antimissile e le minacce verso la NATO sono questioni dell’Alleanza nella quale il presidente Medvedev non vuole interferire.
Annunciando che si rechera’ personalmente in Afghanistan per visitare i soldati croati in missione in questo paese, a ritorno da Lisbona, il presidente Josipovic ha scritto un articolo per il quotidiano croato ‘Vecernji list’. Secondo Josipovic, il nuovo concetto strategico approvato a Lisbona potrebbe chiamarsi anche “NATO – un contributo alla pace e sicurezza del 21-esimo secolo”. Questo titolo sarebbe sicuramente piu’ attraente e illustrativo per i cittadini, e’ dell’opinione il presidente croato. “Ho l’impressione che la NATO si sta aprendo e che vuole rimuovere al massimo alcuni ostacloli che vi esistono, in particolare quelli che vedono l’Alleanza come un reliquia della guerra fredda che nel mondo contemporaneo non dovrebbe piu’ esistere. Nel futuro, la NATO vuole impegnarsi maggiormente ad ostacolare i conflitti piuttosto che cercare le loro soluzioni. Al tempo stesso, l’Alleanza e’ pronta a collaborare con un cerchio piu’ vasto di stati, piu’ vasto del territorio euroatlantico che e’ stata la zona tradizionale della collaborazione, scrive Josipovic. Considerando la situazione in Afghanista, la NATO ribadisce il suo impegno di garantire pace e sviluppo democratico. “Anche se in Afghanistan ci sono stati successi e cadute, oggi si e’ arrivati al punto in cui possiamo prendere la decisione di iniziare il trasferimento della responsabilita’ per la sicurezza all’esercito e alla polizia afghani. Se non ci saranno maggiori sorprese, fino alla fine del 2014, l’intero paese dovrebbe essere nelle mani delle forze afghane e in questo senso, considerando le nostre possibilita’, la Croazia ha contribuito molto” sottolinea nel suo articolo il presidente croato. “Possiamo essere orgogliosi dei nostri rappresentanti militari e di polizia che hanno partecipato in questo processo. In un breve colloquio con il presidente Karzai, e’ stato rilevato il nostro contributo all’avanzamento del processo di pace” ha precisato il presidente croato. In coclusione, Josipovic afferma che sara’ interessante seguire fino al prossimo vertice negli Stati Uniti come si sviluperanno le singole questioni sollevate alla riunione di Lisbona. Se il segretario generale Rasmussen riuscira’ ad attuare le riforme della NATO nel modo in cui sono state iniziate? Se NATO e Russia sapranno utilizzare il momentum positivo ed alzare le loro relazioni ad un livello ancora piu’ alto? Come proseguira’ la transizione in Afghanistan e se la Croazia iniziera’ a preparare il ritiro dei suoi soldati a casa? Quanto riusciranno i singoli paesi della regione balcanica ad avvincinarsi all’inegresso nella NATO? “Se continueremo a lavorare nello spirito e nell’atmosfera di Lisbona, allora non ho nessun dubbio che le risposte a queste e moltre altre domande saranno positive” ha concluso il presidente della Croazia Ivo Josipovic.
  


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