Una mia amica mi ha segnalato questo articolo dell'Internazionale.
La filosofa Badinter sostiene che le donne occidentali sono sotto attacco: un'ondata reazionaria le vorrebbe "solo" mamme e mamme dure e pure: parto naturale, allattamento al seno ad oltranza, rimandare il più possibile il rientro al lavoro. Inorridita, pare critichi a lungo le donne che così si comportano.
Uhm.
Bah.
Non ho letto il libro. Però.
La Badinter a mio avviso dimentica una cosa importante: la scelta. Che non abbiamo più, nella maggior parte dei casi.
Chi decide di tornare presto al lavoro, spesso non lo fa per riaffermare la propria indipendenza, ma perchè ci sono spese e conti da pagare, che con il 30% dello stipendio (in Italia) fai fatica a saldare, anche se il tuo è il secondo stipendio della famiglia.
O al contrario, chi sta a casa spesso un lavoro a cui tornare non ce l'ha più. O considera che con i prezzi del nido, ammesso di trovarne uno, è più conveniente stare a casa. Sono tantissime le donne che non tornano al lavoro dopo la gravidanza, ma è per fare di necessità virtù.
La critica è costruttiva se le cose potessero andare in modo diverso, così la trovo un po' scollata dalla realtà.
Nessuna ideologia ci relega in casa, ma la mancanza di supporto reale per poter liberamente scegliere di seguire le nostre inclinazioni, sogni, necessità.
La necessità è ben più crudele dell'ideologia.