Questo mese la copertina mi ha sorpreso - immagino fosse quello lo scopo -: una Vittoria Puccini totalmente al naturale: nei, efelidi, piccole rughe e sopracciglia imperfette tutte lì, davanti agli occhi, in bella mostra.
Giusto un paio di mesi fa, la stessa Puccini, veniva ritratta sulla copertina di Glamour Italia, totalmente nascosta sotto un cerone effetto-plastificato e le labbra piene rosso fuoco.
Donne di generazioni diverse che si raccontano senza maschere, senza vezzi, totalmente a nudo come la loro pelle: niente trucco, niente inganno.
Si raccontano con leggerezza, con ironia: parlano del tempo che passa, che segna i loro volti. Parlano delle loro paure, dell'ansia e della poca voglia di invecchiare perché la vita è così breve e va vissuta intensamente. Parlano con semplicità delle loro imperfezioni, quelle che hanno impiegato anni ad accettare e apprezzare. Parlano di photoshop che oggi viene utilizzato in maniera eccessiva. Parlano della loro beauty routine, spesso goffa e sconclusionata. Parlano dell'amore, del mangiar sano e del tenersi in forma senza bisogno di affamarsi. Parlano della chirurgia a cui hanno detto no, nonostante le abbia tentate più di una volta come la mela a Biancaneve.
Ricordano di quando guardavano le madri truccarsi allo specchio e si sentivano meno belle, meno fortunate, più inadeguate. Si guardano oggi con occhi più saggi e maturi e si apprezzano, si vedono belle, realizzate e si piacciono. Soprattutto così, al naturale.