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Naufraghi alla deriva

Creato il 17 marzo 2011 da Fredy73 @FedericaRossi5
Ieri ho incontrato un uomo conosciuto sul famoso sito per single (e non solo!) in cerca di anime gemelle (o giù di lì). Prima di allora avevamo chattato e ci eravamo visti in videochiamate, restando a parlare oltre il tempo conveniente per questo tipo di approccio.Da subito ci ha intrigato il nostro essere così diversi. Dove alla parola diverso bisognerebbe dare il significato di esatto opposto.Lui è, per sua stessa definizione, un fancazzista. Io sono una che prende a cuore il lavoro, il sociale e la politica. Lui è problematico, ripiegato su se stesso e quasi sociopatico. Io sono egocentrica, vitalista e lavoro nel campo delle public relation. Lui è in cerca di una relazione o, comunque, non è tipo da avventure mordi e fuggi. Io non so ancora se voglio un uomo al mio fianco e forse vivo proprio di avventure. E così via...Eppure, proprio questa diversità è stato il collante per la nostra conoscenza. Ci siamo stati simpatici da subito. E credo che per entrambi ci sia stata anche una buona tensione sessuale. In ogni caso siamo riusciti ad aprirci quasi senza sforzo.Così, ieri abbiamo deciso di vederci di persona. E' venuto a casa mia di sera. E ci è subito stato chiaro che per noi non ci sarebbe mai stato un futuro insieme. Con un po' di rammarico se devo confessarlo. D'altra parte io non gli ho nascosto che mi sarebbe piaciuto andarci a letto. E lui - scegliendo di credere alle sue parole - ha pensato per un momento a me come oggetto sessuale. Facendo subito marcia indietro per paura di trovarsi a consumare un atto fine a se stesso. Lo so. Il mondo si è capovolto. E forse ora sono le donne a volere il piacere senza impegno, mentre gli uomini inseguono affetto e romanticismo.Non so ancora se prendere questa cosa per vera o, piuttosto, come un rifiuto. Fatto sta che - e di questo sono davvero certa - da parte di entrambi c'è stata subito una razionale e logica consapevolezza che le nostre diversità e la lontananza non ci avrebbero portato da nessuna parte. Così, tra un bicchiere di vino e qualcosa consuamato alla buona, abbiamo iniziato a parlare. E a parlare. E a parlare. Fino a quando i fumi dell'alcol hanno reso le parole sconnesse e le voci un po' ovattate.Forse perché l'alcol abbassa le difese. O perché mi sono sentita stranamente al sicuro con lui. Ma fatto sta che a un certo punto mi sono addormentata tra le sue braccia. Sul divano. Con lui che mi accarezava i capelli.Il tempo di riprendermi e gli ho proposto di dormire da me. Era tardi, avevo sonno e non eravamo in condizione di fare altro. Né c'era la voglia. Ed è successo qualcosa di estremamente anomalo per la mia natura (o, forse, solo per i miei trascorsi). Abbiamo dormito tutta la notte abbracciati. E mi è anche piaciuto. Non mi sono sentita soffocare. E mi sono allontanata da lui tutte le volte che quell'abbraccio poteva, per me, trasformarsi in qualcosa di più. Insomma ho tenuto a bada la mia voglia di farci l'amore. Ma senza il dispiacere della rinuncia. Piuttosto con il piacere della conquista.La conquista di un corpo e un calore umano ai quali abbandonarsi. Come inseguendo l'oblio.E mi sono sentita come se fossi ancora un'adolescente. Con tutte le domande della Vita a gravarti sulle spalle. E il bisogno di confrontarsi con qualcuno per condividere quello stesso senso di disagio e smarrimento. Siamo amici? Lo diventeremo? Ci vedremo ancora? Non lo so. Ci siamo lasciati abbracciandoci come quando si dice addio.Sapendo di aver condiviso l'incondivisibile. Come solo può accadere a due naufraghi alla deriva.In fondo le differenze, le diversità, le opinioni e il modo di vivere opposti, scompaiono quando ci si trova ad affrontare una comune disavventura. Mentre si creano legami profondi. Sorprendenti per l'intensità e per il modo in cui sono nati. Sì, decisamente questa è stata una notte in cui due naufraghi, portati da chissà dove, hanno incrociato per un po' il loro comune destino. Affrontando insieme la deriva. Una deriva che si chiama Vita. Articolo originale di Federica Rossi per Poco sex e niente city. Non è consentito ripubblicare, anche solo in parte, questo articolo senza il consenso dell’autrice.

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