Naufragio

“La spiaggia. E il mare.Potrebbe essere la perfezione – immagine per occhi divini – mondo che accade e basta, il muto esistere di acqua e terra, opera finita ed esatta, verità – verità – ma ancora una volta è il salvifico granello dell’uomo che inceppa il meccanismo di quel paradiso, un’inezia che basta da sola a sospendere tutto il grande apparato di inesorabile verità, una cosa da nulla, ma piantata nella sabbia, impercettibile strappo nella superfici di quella santa icona, minuscola eccezione posatasi sulla perfezione della spiaggia sterminata. A vederlo da lontano non sarebbe che un punto nero: nel nulla, il niente di un uomo”.Non si sfida il mare… o almeno non lo si sfida con quelle grosse e opulente strisce galleggianti… il mare non ha bisogno del lusso, né tantomeno vuole essere assalito dalle eccitate orde umane che pensano di essere invincibili. Mi dispiace per le vittime e per i naufraghi per quello che è successo, ma io sto dalla parte del mare e sono contento che si sia inghiottito un‘altra balena tecnologica col mito dell’inaffondabilità… alla fine la natura vince sempre!