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Naufragio, Comandante inqualificabile

Creato il 17 gennaio 2012 da Candidonews @Candidonews

Naufragio, Comandante inqualificabile

Ho sentito le telefonate. Stravolgenti.
Quel che mi viene da pensare è che Schettino non fosse idoneo a fare il Comandante. Ci sono vari esami da superare per ottenere l’abilitazione, quindi o qualcosa non è andato per il verso giusto in fase di valutazione (‘spintarelle’, ‘raccomandazioni’ etc) oppure davvero vi è stato un fallimento del metodo di giudizio e di valutazione sulla conformità o meno del personale che si sta qualificando (il che dovrebbe allertare le istituzioni preposte a rivedere i criteri, inasprendoli, per evitare future sciagure simili).
Da quel che ho capito, comunque, non era la prima volta che si facevano ‘manovre spericolate’ per avvicinarsi alle isole. Prassi, sembra, non conforme alle normative vigenti e che quindi dimostra la presenza di un’altra falla a livello di applicazione dei regolamenti. (Questo accade in molti lavori purtroppo, e tristemente spesso ci si accorge di tali ‘leggerezze’ quando si tramutano in tragedie).
Detto tutto ciò. Rimane davvero inqualificabile ed oserei dire, in parte inspiegabile, la reazione del Comandante e di molti degli ufficiali suoi collaboratori. Dal momento dell’impatto in poi. (il condizionale è d’obbligo…)
1. L’impatto c’è stato verso le ore 21.30 ed il Comandante sembra aver fatto ‘finta di nulla’. Se non erro, contattato dalla Costa Crociere che proponeva assistenza, egli rispondeva ‘che poteva farcela da solo’.
2. Quando viene avvertito da personale di bordo che alcuni vani della nave erano allagati, non da il comando di evacuare la nave e fa passare minuti preziosi.
3. Sempre da quello che riportano le fonti giornalistiche, è stato l’equipaggio ad aver cominciato le procedure di evacuazione, di fatto ‘ammutinandosi’.
4. Il Comandante poi, non si sa poi per quale ragione, abbandona la nave mentre sul ‘ponte’ vi erano ancora centinaia di persone. Ed anche il vice scende dall’imbarcazione.
5. In una delle telefonate tra Schettino ed il Comandante della Capitaneria di Livorno, il Comandante della Costa dice di essere sulla scialuppa assieme a molti ufficiali di bordo, colpevoli quanto lui (quindi) di aver abbandonato la nave.
In sintesi, Schettino non è l’unico ad avere colpe gravi. Non si capisce davvero come Lui ed i suoi sottoposti abbiano avuto il coraggio di abbandonare la nave durante l’evacuazione. Possibile che non abbiano pensato, anche solo egoisticamente parlando, che la loro posizione si sarebbe aggravata? (In una telefonata il comandante, come scusante, dice di essere ‘caduto’ dalla nave e che non era possibile tornare su; due fatti palesemente non veri, visto che i soccorritori sono saliti sulla nave e che non è credibile una ‘caduta’ in mare, non vi sono testimonianze in questo senso)
Non è tollerabile la manovra pericolosa fatta per avvicinarsi all’Isola ma una volta fatto ‘il danno’ come si puo ‘scappare’ cosi? In tal modo ci si rende colpevoli di ulteriori reati. Possibile che Schettino (e gli altri) non lo abbiano compreso subito?
Si rimane davvero senza parole di fronte a tanta incompetenza

Naufragio, Comandante inqualificabile

Schettino, due anni fa, intervistato da un giornale ceco:

Non vorrei mai trovarmi nel ruolo del comandante del Titanic, obbligato a navigare nell’oceano tra gli iceberg, anche se oggi è più sicuro navigare grazie ai progressi fatti nel campo delle attrezzature e grazie a Internet.

Fortunatamente la gente dimentica presto le tragedie. È come per le catastrofi aeree. La gente pensa che a loro non potrà accadere.

Questa è una vita di sacrifici, ma l’importante è che la mia famiglia sia felice. Mi piace rendere le persone felici.

Oggi tutto è più sicuro grazie a una navigazione più facile e attrezzature sofisticate e grazie a Internet, se qualcuno commette un errore, non sarà più fatale perché siamo meglio preparati ad affrontare le possibili complicazioni.

Ogni momento a bordo della nave è importante per me ma non sono mai stato in una situazione pericolosa, o in una situazione che non sono riuscito a fronteggiare. Penso che questo sia dovuto al fatto che mi preparo ogni giorno del viaggio. Devo essere costantemente vigile

Sulla nave deve regnare una disciplina quasi militare. Se si crea una situazione difficile, il comandante dovrà avere tutto sotto controllo. Ed esser là dove necessario.

Mi piace il momento in cui accade qualche cosa di imprevedibile, quando si deraglia dalla procedura standard. È una sfida da affrontare.
“Un nuovo Titanic? Oggi siamo più abili”- LASTAMPA.it

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