Imprendibile, inclassificabile, perfino insolente nel suo rifiuto a rientrare in una pur approssimativa categoria esegetica.
In breve questo èRoberto Fallani, artista che definire super partes sarebbe un eufemismo, un atto di magnanimità poiché la sua opera ci inchioda senza possibilità di farci trovare una via d'uscita in termini di referenti, tendenze o mode che siano, lasciandoci soli nel nostro inesaudito interrogativo.
Il gioco e il tempo sono le categorie dello spirito con cui da sempre Roberto Fallani ha incentrato il suo lavoro e che nella mostra Entr'Acte, in programma dal 17 al 19 giugno presso la Biblioteca Angelica di Roma, vede riesumare un passato di cui forse lui stesso non aveva più memoria, l'aleph capace di dare una ragione al lavoro di oggi e a modo suo di significarlo due volte.
Nella sua pittura di ieri e oggi - tra i due atti c'è una pausa pluridecennale, un vuoto e un silenzio che facevano presurre un abbandono definitivo - quell'entr'acte diventa il non-tempo della inconsapevole riflessione e maturazione, il "seme" che biblicamente deve morire per poter ricreare la vita.
Oggi tutto lo scibile inventivo di Roberto Fallani - pittura, design, progettualità architettonica, scultura e gioiello dove il fattore metamorfico e meccanomorfico l'hanno sempre avuta vinta - ritornano in una contestuale epifania genialmente raggelata dal medium, ancora in uno stratificato e inesauribile vortice espansivo, là dove niente sembra garantito a livello di traguardo. Quello che resta è l'opera vissuta come work in progress senza fine, che si alimenta della sua stessa mirabolante e irraggiungibile energia, che non teme di assumere nella sua orbita citazioni iconografiche illustri per farne "ingrediente" di uno stesso onnivoro progetto d'arte. Tra apparizione e scomparsa, tra memoria e futuro, una volta di più l'immagine si manifesta come fenomeno visivo, come incorporale proiezione di quella che è stata è potrà essere solo amatissima materia.
Alla mostra è associato un catalogo a cura di Giuliano Serafini che verrà presentato dallo stesso critico e alla presenza dell'artista nell'ambito dell'inaugurazione il 17 giugno alle ore 19 negli spazio della biblioteca vanvitelliana.