In un mondo globalizzato dove Internet rappresenta ormai una quota rilevante del PIL, assistiamo alla corsa del business sul web. Tra le varie forme di guadagno a disposizione dei creatori di contenuti, la più gettonata è la pubblicità “contestuale”, sotto forma di annunci, popup, video, ecc. che stanno diventando sempre più invasivi e rallentano in modo considerevole qualsiasi sito web. Ma accanto a ciò che si vede, le pubblicità appunto, sono presenti moltissimi strumenti “invisibili” che cercano in tutti i modi di “tracciare” le nostre abitudini di navigazione, in modo da creare un “profilo” di ogni utente che visita un determinato sito.
Il tracciamento viene fatto con i cookie oppure con una serie di “script”, pezzi di codice che viene interpretato dal browser e che fornisce informazioni varie sulla nostra posizione geografica, sul nostro internet provider, eccetera.
Il risultato di questa corsa senza regole è un consistente rallentamento nella navigazione, che vanifica il miglioramento della velocità delle moderne reti e annulla tutti i vantaggi di immediatezza nella fruizione dei contenuti che tutti i cittadini globalizzati si aspettano.
A scanso di equivoci desidero chiarire che non tutti gli script di tracking sono dannosi e non tutti i cookie sono dannosi. Questi due strumenti, gli script e i cookie, sono alla base di molti ultilissimi servizi, che facilitano la navigazione degli utenti e migliorano la loro esperienza di lettura, in molti casi anzi la velocizzano.
Un sito web progettato bene, usa in modo equilibrato gli strumenti di tracking e in modo non invasivo gli strumenti di advertising. Viceversa un sito web fatto col solo intento di “monetizzare” usa in modo massiccio tutti gli strumenti per attirare l’utente verso pubblicità o link esterni sponsorizzati, oltre a cercare di tracciare il più possibile le caratteristiche del visitatore.
Ghostery, la soluzione
Ci sono numerosi strumenti per bloccare (se vogliamo fare i sofisticati diremo “filtrare”) gli elementi dannosi per la nostra navigazione. I più interessanti sono i “plug-in” o “componenti aggiuntivi” che si installano nel browser e appaiono nelle barre di navigazione. Ghostery è senza dubbio uno dei più efficaci, disponibile per diversi browser. Come plug-in è disponibile in Firefox, Chrome e Internet Explorer, mentre su iOS è disponibile come applicazione autonoma.
Per installarlo si scarica dalla pagina https://www.ghostery.com facendo clic sul pulsante “Download”. Nella versione per Firefox dopo averlo installato, si presenta così:
Il funzionamento di Ghostery è molto semplice, grazie ad una comoda interfaccia grafica, completata da un “pannello di controllo” web, una pagina in cui è possibile configurare le caratteristiche del sistema di filtraggio.
Quando navighiamo su un sito web, il fantasmino di Ghostery, ci segnala il numero di tracker (cioè di elementi che potenzialmente rallentano la navigazione) e ci da la possbilità di bloccarli selettivamente.
In questo caso ci sono ben 12 tracker che stanno lavorando sul mio browser e che possono rallentare la navigazione. L’interfaccia semplicissima, che si apre facendo clic sul fantasmino, mi permette di selezionare quali tracker voglio bloccare o consentire. Posso anche cliccare sul segno di spunta e consentire sempre un certo traker sul sito che sto visitando. E posso mettere in “lista bianca” tutti i siti che non desidero filtrare. A questo si aggiunge il pulsante “Sospendi blocco” che mi disattiva temporaneamente il filtro.
Facendo clic sul simbolo dell’ingranaggio, si accede a una serie di pulsanti tra cui il pulsante”Opzioni”. Questo pulsante ci collega alla pagina web di gestione del sistema, in cui possiamo vedere i trackers bloccati e impostare l’aggiornamento automatico del sistema di filtraggio.
Consigliabile attivare il GhostRank e l’Aggiornamento automatico della libreria dei trackers. Nella sezione “Opzioni di blocco” si può arrivare al dettaglio dei singoli trackers e dei vari tipi di cookie che vogliamo bloccare o analizzare.
Per ogni esigenza è disponibile un ottimo sistema di FAQ https://www.ghostery.com/faq e una comunità di supporto in rapida espansione https://getsatisfaction.com/ghostery. Ghostery è presente anche su Facebook all’indirizzo https://www.facebook.com/ghostery su twitter all’indirizzo https://twitter.com/Ghostery e su Google+ all’indirizzo https://plus.google.com/+ghostery/posts.
Conclusioni
Ghostery rappresenta senza dubbio un buon sistema per liberare la nostra navigazione dalle esasperanti attese di molti siti web. Ma la vera soluzione dovrebbe essere nel regolamentare la giungla di sript che ormai invadono senza sosta i browser Internet.
Una proposta per dare un contributo in tal senso potrebbe essere la crezione di una “classifica dei siti web più invasivi” in modo da mettere in evidenza tutte le pratiche dannose che mettono in secondo piano la fruizione dei contenuti e rovinano la “user experience” di milioni di utenti. Per la televisione queste regole esistono. Sarebbe ora di introdurle per il web. Che ne pensate?
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