Nove punti in 20 minuti: Andrea Bargnani, finalmente, debutta nella stagione 2014-2015. Il lungo dei New York Knicks, dopo aver superato una lunga serie di infortuni, per la prima volta mette piede sul parquet dopo quasi un anno da spettatore. Nella vittoria degli Spurs contro i New Orleans sugli scudi l’eterno Ginobili.
Il ritorno in campio di Andrea Bargnani in Nba (facebook.com)
Il debutto in Nba di Andrea Bargnani, dopo l’infortunio che l’ha tenuto fuori per dodici mesi. Il rientro dell’azzurro è una delle pochissime note liete per New York. Bargnani, fermo da febbraio 2014, chiude con 4/11 al tiro e cattura 4 rimbalzi. I Knicks (5-29) vengono travolti per 99-78 sul campo dei Los Angeles Clippers (22-11) e incassano la nona sconfitta consecutiva in un’annata sempre più nera. I californiani archiviano la pratica con 6 uomini in doppia cifra (JJ Redick top scorer con 20 punti). Il team della Grande Mela, invece, affonda nonostante i 19 punti di Carmelo Anthony.
Le parole di Andrea Bargnani, dopo la sconfitta di Los Angeles contro i Clippers. “Sono arrugginito, ovviamente. Ero fermo da 12 mesi, un periodo davvero lungo. Non ci vorrà molto per ritrovare il ritmo, devo sfruttare ogni occasione per allenarmi e lavorare”, dice Bargnani negli spogliatoi. “Il polpaccio non mi ha dato fastidio – dice il ‘mago’ riferendosi al problema muscolare che lo ha bloccato -. Non sono al 100% ma ci arriverò. Ho passato un anno in panchina, è normale essere arrugginiti. Devo spingere al massimo e la situazione tornerà normale. Devo continuare a lavorare per aiutare la squadra”, ribadisce.
I detentori del titolo, i San Antonio Spurs, devono ringraziare l’eterno Ginobili. Gli Spurs (20-14) battono i New Orleans Pelicans (16-16) per 95-93 all’overtime, centrando il primo successo ai supplementari dopo 4 sconfitte incassate nel mese di dicembre. Straordinaria la prova di Manu Ginobili. Il 37enne argentino fa felice coach Gregg Popovich dominando la scena con 26 punti in 28’48″: è lui, nel supplementare, a firmare la vittoria in rimonta con 7 punti nel prolungamento. I texani, privi degli acciaccati Tony Parker e Kawhi Leonard, hanno potuto contare sulla consueta “doppia doppia” di Tim Duncan (16 punti e 10 rimbalzi). Il lungo ha il merito di determinare, allo scadere dei 48 regolamentari, il canestro della parità. Infine, l’altro italiano, Marco Belinelli, partito dalla panchina, ha dato il proprio contributo alla causa texana in 23’44″. La guardia bolognese, infatti, ha segnato 10 punti con 4/8 al tiro (0/2 da 3 punti), catturato 2 rimbalzi, servito lo stesso numero di assist e rubato altrettanti palloni. (ADNKRONOS)