C'erano una volta compare Lupo e commare Volpe. Un giorno commare Volpe scoprì casualmente un luogo in cui un contadino teneva custodite tutte le cibarie che gli servivano durante l'anno per nutrire la sua famiglia e per venderle al mercato. C'era ogni ben di dio in quel deposito, e scoperto un piccolo pertugio da cui ci si poteva entrare, comare Volpe convinse compare Lupo a seguirla. Una volta dentro entrambi cominciarono a mangiare a sbafo. Comare Volpe, però, di tanto in tanto andava a misurarsi nel buco da dove era entrata per assicurarsi di poter fuggire da lì. Compare Lupo l'ingordo, invece, continuò a mangiare senza curarsi della pancia che gli cresceva spropositatamente.
Improvvisamente la porta si aprì ed entrò il contadino. Commare Volpe, svelta svelta, se la svignò attraverso il buco. Compare Lupo provò a seguirla ma a causa del pancione rimase intrappolato per il tempo necessario a far sì che il contadino lo riempisse di mazzate.
Quando finalmente riuscì a scappare, nel cammino verso casa incontrò commare Volpe e le raccontò quanto accaduto:
- Ah commare sapessi quante mazzate mi sono preso... non ho più una parte del didietro senza lividi...
- Non me lo dire compare lupo! Tu hai dolore solo al didietro, ma a me quell'energumeno per poco non mi uccideva, sono viva per miracolo. Botte dappertutto... Non mi reggo in piedi.... ahi, che dolore... chissà se mai riuscirò ad arrivare dai miei piccoli...
Compare Lupo, intenerito dall'idea dei poveri figlioletti soli, si offrì allora di portarla sulle spalle.
E fu mentre camminava a fatica, oberato dal dolore delle botte e dal peso della commare, che sentì la Volpe cantilenare: "'Ndino 'ndano, 'o rutto porta 'o sano".
... chissà perché, pensando ai 'necessari sacrifici' imposti dal governo Monti, mi è venuta in mente questa storiella...




