Una giornata importante per la lotta all’ndrine e alla criminalità organizzata. Ben venti ordinanze d’arresto emesse dal gip di Reggio Calabria sono state consegnate oggi, tra di essi spiccherebbe il nome di Francesco Sculli. Sculli risulterebbe essere il padre di Giuseppe Sculli, il calciatore cresciuto nelle giovanili della Juventus e dal 31 gennaio in forza al Pescara. Giuseppe Sculli ha un curriculum importante per il mondo del calcio infatti è passato per diverse società tra cui Lazio, Genoa e Chievo Verona.
L’operazione a parte il fermo di Francesco Sculli però non ha nulla a che vedere con il calciatore che comunque è rimasto coinvolto nella questione delle combine calcistiche.
L’operazione di oggi sembra aver accertato una quasi incredibile “joint-ventures” tra esponenti della criminalità organizzata calabrese ed imprenditori spagnoli, che ha dato vita ad un intreccio di società, italiane e straniere, finalizzato alla realizzazione di complessi immobiliari destinati al settore turistico-residenziale.
Nel ricostruire la “Filieria societaria italo-spagnola”, è emerso che gli investimenti milionari erano il frutto della specifica volontà delle ‘ndrine, le quali – attraverso l’indiscusso potere sul territorio – avevano sostanzialmente monopolizzato tale settore, potendo contare anche sulla totale “disponibilità” di infedeli funzionari comunali. Tra l’altro risulta interessante anche la misteriosa figura del militante dell’Ira, affiliato alle cosche Morabito e Aquino della Locride, tra le persone coinvolte nell’operazione della Guardia di finanza nel reggino. L’uomo, non arrestato perche’ si trova in un Paese in cui non e’ eseguibile il provvedimento a suo carico, e’ stato piu’ volte in Calabria e avrebbe avuto un ruolo nel riciclaggio di denaro sporco. Sembra che attorno al 2007-2008 l’IRA ebbe dei contatti prima con esponenti della camorra napoletana e, tramite questi, con le famiglie della ‘ndrangheta che dal 2005 avevano avviato la costituzione di società per la costruzione di complessi alberghieri e turistici finalizzati al riciclaggio di denaro sporco. L’Ira non è nuova ad attività del genere legate al riciclaggio e lo aveva già fatto in precedenza in Spagna. L’esponente dell’Ira coinvolto nell’operazione contro le cosche Aquino e Morabito venne delegato dall’organizzazione nordirlandese per atti di riciclaggio con il mondo delle mafie.
Non solo sarebbe risultato irreperibile l’ingegnere Bruno Verdiglione, nei confronti del quale é stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’operazione Metropolis. Verdiglione sembra si occupi della gestione immobiliare di alcuni villaggi turistici che sono stati sequestrati nell’ambito dell’operazione e che sarebbero stati realizzati dagli Aquino con i proventi di attività illecite.