Maxi sequestro, per la prima volta nella provincia di Alessandria, di beni mobili ed immobili legati alla ‘ndrangheta. E’ accaduto nella prima settimana di settembre con l’individuazione di un indiziato fortemente legato alla criminalità organizzata. Il soggetto in questione è Antonio Maiolo, 61enne nato a Oppido Marmetina in provincia di Reggio Calabria, attualemente residente a Sale e stabilitosi in provincia di alessandria una trentina di anni fa.
La vasta operazione investigativa della polizia di Alessandria in collaborazione col comando Provinciale della Guardia di Finanza, durata mesi, ha fatto emergere un’enorme mole di informazioni che collegano Maiolo ed alcuni suoi famigliari alla criminalità organizzata di stampo mafioso; gli accertamenti eseguiti sui beni sequestrati (500 mila euro tra case, terreni, automobili e depositi) hanno fatto emergere un grande divario tra i beni in questione ed il reddito dichiarato. Uno squilibrio che, correlato ai rapporti ‘ndranghetisti dell’uomo, ha fatto dedurre che si trattasse del frutto di attività illecite. Il sequestro è stato eseguito lo scorso 2 settembre a seguito dell’emissione del provvedimento da parte del Tribunale di Alessandria.
Un’operazione complessa, una fitta rete di immobili, contatti e persone legate in un modo o nell’altro alla crriminalità organizzata calabrese. Oltre a Maiolo infatti, è scattato il fermo con sorveglianza speciale anche per altri 6 soggetti legati alle attività illecite nel territorio alessandrino.
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