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Nè erbazzone nè crescione

Da Jo
Nè erbazzone nè crescione
Un buon compromesso, questo super spuntino è un ibrido che assomma in sè le due cose, una base di focaccia toscana, si trova surgelata al supermercato ed è ottima da farcire e tanta verdura al suo interno.
Avevo giustappunto delle cime di rapa, più foglie che cime direi, piuttosto grosse e dure, ma non mi sono arresa, le ho pazientemente lessate e poi le ho frullate ottenendo una crema verde scuro.
Vedendola mi è venuto in mente l'erbazzone, una torta buonissima emiliana, me l'ha cucinata una volta Ornella, un'amica di origine parmensi, e mi era piaciuta tantissimo.
E poi mi sono ricordata del crescione che ho mangiato un'unica volta sull'appenino romagnolo, in occasione di una gita per raccogliere marroni.
Al contrario di mio marito, che ha trascorso le sue vacanze sino all'età adulta in quel di Cattolica per cui conosce molto bene piadina e crescia, le mie vacanze sono sempre state altrove, per cui ho un vuoto in materia. Che cerco di colmare sperimentando, come ho fatto con queste focacciole.
-ricetta-
500 g cime di rapa
100 g robiola
2 focacce
un pezzetto di pancetta
parmigiano grattugiato
paprica
olio evo, sale
Nè erbazzone nè crescione Lesso le cime pulite e tagliate a pezzi, poi le scolo e le frullo sino a renderle una crema, aiutandomi con un po' di acqua di cottura, se occorre. Le salo e condisco con un cucchiaio d'olio evo.
Apro a metà le focacce, un lato lo spalmo con la robiola e lo cospargo di paprica, sull'altro stendo uno spesso strato di verdure e spolvero di parmigiano.
Qua e là metto croccanti pezzetti di pancetta che ho arrostito senza grassi in un padellino.
Chiudo le focacce e le scaldo a fiamma bassa in una padella antiaderente, girandole spesso.
Le taglio a triangoli e le servo subito, con una buona birra d'abbazia, forte e ricca di gusto.


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